Il S.C. REAL TRIPOLITANIA è un club di subbuteo “atipico” nell’universo del gioco cosiddetto “tradizionale”.
Il Club si ispira ai principi del libero associazionismo e persegue la promozione e lo sviluppo di attività ludico/sportive legate al calcio in miniatura cercando di creare un legame forte e profondo tra genitori e figli uniti dalla stessa passione…. il Subbuteo.
Gli iscritti a questo club infatti utilizzano un regolamento sostanzialmente diverso da quelli più utilizzati (Fisct o Old) replicando sul panno verde il regolamento del gioco del calcio con delle piccole e ovvie modifiche. Questo rende il gioco molto più comprensibile soprattutto alla platea dei più piccoli che si avvicinano al gioco, rendendolo sicuramente più attraente.
Il club è formato da 4 diverse leghe.
La Lega serie A
La Lega serie B
La Lega serie C
e la Lega Primavera che viene disputata da tutti i ragazzi iscritti al club.
PRESENTAZIONE DEL CLUB
Mi presento e presento il Club
Il mio nome è Raimondo Rhodio, classe 1962, e sono uno dei padri fondatori nonché attuale Presidente del Subbuteo Club Real Tripolitania, club amatoriale “atipico” nell’Universo del Subbuteo, formato da un gruppo di soci (attualmente conta 52 iscritti tra adulti e bambini), operante a Roma nel quartiere Africano, con sede di gioco in Viale Etiopia, 8/b. Siamo da pochi giorni entrati a far parte, con il nostro settore juniores, della Lega Nazionale Subbuteo “. Nel salutare tutti gli amici “subbuteisti”, per far comprendere, a chi ancora non ci conosce, in cosa consiste questa “atipicità”, risponderò ad alcune domande che mi vengono poste di frequente. Sarò costretto a spendere un po’ di parole, tuttavia necessarie per ripercorrere le origini del club. Chiedo dunque scusa in anticipo se mi dilungherò un poco su questo argomento.
1) Quando e perché avete fondato il vostro club?
Paradossalmente per un Club di Subbuteo, lo stesso gioco del Subbuteo non rappresentò la molla aggregativa più importante. Mi spiego meglio: nell’anno 2008, all’interno del condominio dove abito (8 edifici con circa 300 famiglie) ho avuto la fortuna di incontrare altri papà come me preoccupati e dispiaciuti di non avere tempo sufficiente da dedicare ai propri figli piccoli (avevamo all’epoca tutti figli/figlie tra i 7 e gli 11 anni), lasciati soli a giocare con i videogiochi. Quando tornavo la sera dal lavoro incontravo questi papà nel giardino condominiale e mi piaceva, prima di rientrare a casa, dialogare con loro del più e del meno per qualche minuto.
Una sera lanciai l’idea di spronarci a vicenda e trovare tutti insieme (eravamo in 4) uno spazio comune, un tempo e anche un gioco “vintage” per giocare con i nostri figli e farli giocare tra loro. L’idea fu apprezzata dagli altri. Per prima cosa individuammo lo spazio comune in una casetta all’interno del giardino, utilizzata solo per le riunioni condominiali e sempre libera di sera. Ne parlai con l’Amministratore del Condominio e ottenni la possibilità di usufruirne gratuitamente una sera a settimana.
Poi decidemmo quando vederci: scegliemmo il venerdì sera dopo cena, perché i bambini non andavano il sabato a scuola. Per ultimo dovevamo pensare al gioco “vintage” con il quale giocare tutti insieme.
Qualcuno propose il mitico Monopoli… io invece proposi il Subbuteo, perché un paio di anni prima avevo acquistato su internet un campo di gioco originale Subbuteo che avevo montato su una tavola e possedevo anche alcune squadre originali LW acquistate casualmente in un emporio. Se fosse passata l’idea del Monopoli a quest’ora esisterebbe un Club di giochi da tavola generici!
Proposi di provare con il Subbuteo, anche perché tutti e quattro noi adulti ci avevamo giocato da piccoli, e così un venerdì sera portai il mio campo e le mie squadre nella casetta condominiale e per la prima volta giocammo padri e figli insieme. L’esperimento piacque ai nostri figli, anche se non erano ancora capaci di muovere le miniature sul campo. Soprattutto ai bambini piaceva giocare ad un gioco con il quale aveva giocato il proprio papà da piccolo. Cominciammo quindi ad avere appuntamenti settimanali regolari il venerdì sera.
Alle iniziali quattro coppie padre-figlio se ne aggiunse, con entusiasmo, una quinta coppia dopo poche settimane. Capimmo allora che il Subbuteo, in quanto gioco “alla vecchia maniera”, aveva in sé le potenzialità per aiutarci a migliorare le relazioni con i nostri figli e a sviluppare la loro socializzazione con altri bambini di pari età, distogliendoli nel frattempo dai videogiochi.
2) Hai definito il Subbuteo Club Real Tripolitania un club amatoriale “atipico” nell’Universo del Subbuteo, perché?
Come noto, nell’Universo del Subbuteo esistono due pianeti molto vasti:
1) quello del Calcio da tavolo, rappresentato in Italia dalla FISCT
2) quello del Subbuteo tradizionale, rappresentato dall’Associazione Amatori Old Subbuteo e ultimamente anche dal settore Subbuteo della FISCT.
Il gioco praticato nel Subbuteo Club Real Tripolitania non è però né Calcio da tavolo né Subbuteo tradizionale ma una via di mezzo tra il gioco del calcio reale e il gioco del Subbuteo.
Tale gioco è stato da noi denominato “Calcio Miniaturizzato” e il relativo Regolamento, ideato e realizzato in via autonoma ed esclusiva dal nostro Club, è il “Regolamento di gioco del Calcio Miniaturizzato”, che, revisionato nel corso degli anni, è arrivato ora (gennaio 2019) alla versione Rev. 12.2.
Per questo motivo il Club fin dalla sua origine non ha voluto aderire ad alcuna Federazione o Associazione nazionale o internazionale di Club di Calcio da tavolo o di Subbuteo tradizionale.
3) Ma in cosa consiste il “Calcio Miniaturizzato” e in cosa differisce dal tradizionale gioco del Subbuteo?
Partendo da quanto sostenuto proprio negli stessi documenti ufficiali Subbuteo “Le regole di gioco del Subbuteo… seguono fedelmente quelle del vero calcio con sole poche necessarie eccezioni. La loro esatta applicazione…aiuta particolarmente a capire e mettere in pratica le regole del gioco reale con conseguente maggiore interesse nel seguire con competenza le vere partite delle quali si possono così meglio apprezzare tutti gli emozionanti dettagli tecnici…” (Cfr. Catalogo Subbuteo 1978 Parodi in italiano).
La “filosofia” che sta alla base dell’ideazione e della realizzazione del “Calcio Miniaturizzato” nasce dalla volontà dei fondatori del Club di avere un gioco che miniaturizzi il calcio, per quanto possibile, solo negli elementi essenziali (il campo, la palla, i giocatori, l’arbitro, i guardalinee) per rendere una partita ancora più vicina al gioco del calcio di quanto già fa il Subbuteo, tentando di riprodurre, seppur in miniatura, una partita di “calcio vero”, avendo, laddove compatibili, le stesse regole di questo, piuttosto che essere un gioco da tavolo a se stante, con regole talvolta anche totalmente diverse.
E così, ad esempio, durante una partita le miniature non sono anonime ma sono tutte singolarmente riconoscibili e attribuibili ad un calciatore reale. I nostri campionati seniores cercano di ricalcare sempre più quelli reali.
Nella stagione attuale abbiamo la Serie A al completo (le 20 squadre del campionato reale 2018-19) e anche la Serie B al completo (le 19 squadre del campionato reale 2018-19). Il calendario è quello reale ma limitato, per mancanza di tempo, al girone di ritorno (19 giornate).
4) Ma c’era proprio bisogno di creare un Regolamento nuovo? Non bastavano quelli già esistenti?
Per rispondere a questa domanda occorre tornare indietro nel tempo, a circa dieci anni fa, e all’obiettivo primario dei fondatori del Club, quello cioè di far giocare insieme padri e figli.
Noi papà prendemmo atto che i nostri bambini (ognuno tifoso di una diversa squadra di calcio reale) sarebbero stati ancor di più interessati al gioco che stavamo proponendo ma per loro sconosciuto, se le miniature fossero state attribuibili singolarmente ai propri beniamini.
A tal proposito ricordo che uno dei bambini era tifoso del Milan e di fronte ad una squadra di giocatori anonimi in maglia rossonera, mi ha chiesto dove fossero Ronaldinho e Pato. Poiché sono capace di dipingere in miniatura e quel Milan era una mia LW, decisi di modificare la squadra inserendo copridischetti personalizzati, dipingendo i numeri reali dietro la maglia, inserendo la fascia di capitano e rendendo di colore scuro la pelle di alcuni giocatori.
Il venerdì successivo portai la squadra così personalizzata e questa ebbe un gran successo tra i bambini, a tal punto che tutti gli altri hanno voluto che dipingessi anche le squadre con le quali giocavano.
Il percorso di allontanamento dal “Subbuteo tradizionale” era solo iniziato.
Per rendere il gioco ancor più allettante per i nostri figli iniziammo non solo a personalizzare le squadre (permettendoci così di attribuire goal segnati e ammonizioni/espulsioni alla singola miniatura raffigurante il singolo giocatore di calcio reale, es. Zanetti o Totti) ma anche a crearci un nostro regolamento di gioco, partendo proprio dal regolamento del calcio reale.
Con tutto il dovuto rispetto per chi utilizza i regolamenti di gioco del Calcio da tavolo e del Subbuteo tradizionale, giocando ci rendemmo infatti conto che i nostri bambini conoscevano meglio le regole del calcio reale (utilizzato anche nei videogiochi), mentre non conoscevano affatto regole proprie dei regolamenti sopraccitati, come il “back” o il “back al volo”.
Delle regole del “Subbuteo tradizionale” eliminammo così tutto ciò che ci appariva superfluo e lasciammo solo ciò che ci sembrava necessario (eliminammo ad esempio il “back”, il “back al volo” e gli “shoot-out”, mentre mantenemmo, sempre ad esempio, la linea di tiro presente sul campo di gioco Subbuteo e il limite dei tre tocchi consecutivi per singola miniatura).
Il nostro gioco non era più basato sulle regole del “Subbuteo tradizionale” e decidemmo, in piena libertà, di denominarlo “Calcio miniaturizzato”, anche per non confonderlo con i termini già esistenti di “Calcio da tavolo” e “Calcio in miniatura”.
A maggio del 2009, decidemmo di costituirci in associazione ludica senza fini di lucro. Scrivemmo un atto costitutivo ed uno statuto e decidemmo di denominarci Real Tripolitania dal nome della Via di Roma dove è nato il Club. Ci ponemmo anche il dubbio se avesse senso denominarci come “Subbuteo Club” o chiamarci direttamente “Club di calcio miniaturizzato”. 3
Alla fine vinse “Subbuteo Club” perché il termine “Subbuteo” conservava e conserva ancora oggi in sé qualcosa di speciale e nostalgico per noi adulti, vecchi ragazzi degli anni ’70 e ’80; senza contare che comunque giocavamo utilizzando proprio materiale Subbuteo o sue repliche.
Certamente eravamo e siamo consapevoli di essere incompatibili da un punto di vista regolamentare con tutto il resto dell’Universo subbuteistico, in particolare con il mondo del Calciotavolismo (troppo simile per noi al biliardo e poco simile al calcio reale) e con il mondo del Subbuteo tradizionale, ma tant’è… il Subbuteo è bello proprio perché ognuno lo può intendere come vuole, ovunque e comunque lo si giochi. L’importante è che al primo posto ci siano sempre i valori dell’amicizia, della lealtà, della sportività e del divertimento, valori che ogni padre dovrebbe trasmettere al proprio figlio.
5) Perché avete allora aderito alla Lega Nazionale Subbuteo-LNS?
Abbiamo accolto con entusiasmo l’invito ad entrare nella Lega Nazionale Subbuteo-LNS (per il momento, simbolicamente, con il solo settore juniores composto di padri e figli insieme) perché riteniamo che, pur con le nostre diversità, possiamo, nel nostro piccolo, dare e ricevere qualcosa anche noi nell’Universo subbuteistico, del quale comunque, pur con le nostre differenze, facciamo parte.
Libertà vuol dire poter essere differenti, ma la differenza, nel Subbuteo come in tutte le altre cose, non deve essere poi tradotta in giudizio e diffidenza, che generano solo chiusura, divisione ed esclusione. La diversità invece deve essere vista come possibilità di arricchimento reciproco, avendo come obiettivo una comunità di soggetti in cui tutti coesistono in armonia pur rimanendo nelle proprie differenze.
Noi siamo entrati nella LNS perché riteniamo che, nell’Universo subbuteistico, la Lega Nazionale Subbuteo, affiliata al Coni, non sia un’altra sigla che si vada ad aggiungere a tante altre già esistenti, contribuendo all’ulteriore frazionamento di un mondo già di per sé frazionato, ma possa servire al contrario a creare una comunità coesa per il raggiungimento di un obiettivo comune a tutti, divertirci e far divertire i nostri figli, in modo che il Subbuteo (in qualunque forma lo si intenda, Calcio da tavolo, Subbuteo tradizionale o Calcio miniaturizzato) possa sopravvivere anche alle future generazioni.
6) Avete anche un giornalino?
Fin dal primo anno abbiamo creato un giornalino denominato “La Gazzetta del Subbuteo Club”, giunto ora al numero 251, con più di 20 pagine a numero, per raccontare le nostre serate e il nostro modo di essere. Ecco, ad esempio, la prima pagina del n. 251 Da qualche anno abbiamo creato anche un nostro canale su YOUTUBE denominato “Subbuteo Club Real Tripolitania Channel” dove vengono immesse alcune partite dei nostri tornei ufficiali
I social media links del Club:
INDIRIZZO E-MAIL: sc.realtripolitania@libero.it
CANALE YOUTUBE: “SUBBUTEO CLUB REAL TRIPOLITANIA CHANNEL”
FACEBOOK: https://www.facebook.com/realtripolitania.subbuteo
INSTAGRAM: SUBBUTEO CLUB REAL TRIPOLITANIA
TWITTER: @SCRTripolitania
Il sito Internet è ancora nello stato di “working in progress”
N.d.r. Le foto sono tutte di proprietà del Subbuteo Club Real Tripolitania