Qual è il nesso che lega due espressioni come polarizzazione e esternalizzazione rispetto al cosmo subbuteistico nazionale ed internazionale?

All’apparenza verrebbe da pensare che si tratti di argomentazioni fattuali tutt’altro che convergenti. E invece all’attento lettore non potrà sfuggire che la correlazione esiste eccome ed è da ascrivere in toto ai mondi della politica, della scienza e del sociale. In special modo da qualche anno a questa parte, alle infinite, esacerbanti e divergenti discussioni sul tema della pandemia.

È uno scenario tipicamente italiano: quello in cui non si capisce più nulla tra scienziati e virologi probi, efferati propugnatori del green pass rispetto ad altri che, di contro, nutrono legittimi e ragionevoli dubbi. Altresì non si capisce più nulla tra le snervanti discussioni e i quotidiani dibattimenti televisivi che poggiano pericolosamente su quel filo tanto sottile quanto coercitivo che separa l’obbligo dalla persuasione. Ab ultimo ma non da ultimo, non si capisce più nulla della fattispecie applicativa: un caos assoluto tra pubblico e privato, scuola e trasporti, imprese e professionisti.  E come se non bastasse giovani che si sono vaccinati prima dell’estate ma non si capisce se lo hanno fatto per convinzione o solo per potersi liberamente recare alle Canarie, a Myconos, o a Ibiza, rinomate mete vacanziere dove il divertimento e la movida notturna imperano. Senza dimenticare l’annosa questione degli under 12 la cui incertezza e i cui timori angosciano tanti genitori come l’autore che hanno figli in quella fascia d’età.

L’Italia, peraltro, è l’unico Stato del globo terrestre in cui si continuano a sciorinare quotidianamente i numeri dei positivi che, a detta di tanti illustri luminari della medicina, non significano e non servono praticamente a nulla.

L’Italia, per l’appunto: uno dei pochissimi paesi, unitamente a Kazakistan, Uzbekistan e pochi altri geograficamente situati in terre molto lontane, dove vigono obblighi vaccinali. Tanto per fare qualche esempio: un italiano che intenda visitare il Museo Van Gogh ad Amsterdam non necessita del certificato verde per entrare. Se, di contro, quello stesso italiano optasse per il Palazzo degli Scolopi, visitare il Palazzo degli Uffizi o ammirare una mostra presentata dal Prof. Sgarbi, senza green pass sarebbe obbligato a restarsene a casa.

Ma la sensazione più sgradevole che traspare in modo chiaro e che si stia portando la gente verso la POLARIZZAZIONE, verso quel “pensiero unico” contrario ai più elementari principi di libertà e di democrazia. Come se chi, sia pure vaccinato e munito di green pass, debba ob torto collo essere privato della sua libertà di pensiero e debba conformarsi ad una vulgata insottraibile diffusa tra il popolo, di cui il popolo stesso non è solo vittima ma anche carnefice.

Tutto ciò non fa altro che amplificare i dubbi della gente comune che dinanzi a cotanto spettacolo non sa più che pesci prendere e come comportarsi. Non sa più a chi credere, cosa fare e dove andare.

D’altro canto – quando noi comuni mortali, che non abbiamo studiato, sentiamo parlare illuminati e addetti ai lavori di alto rango che preavvisano della necessità di una terza e quarta dose, allertano sulla possibilità che i vaccinati possono egualmente contagiare, continuano a percentualizzare il numero dei non vaccinati di cui, non conoscendone l’identità, noi comuni mortali muniti di green pass, non sappiamo se e come difenderci nel quotidiano – è evidente e giustificato che la paura prendano il sopravvento e rinunciamo anche al nostro hobby preferito fatti salvi, naturalmente, i casi di forza maggiore dovuti a mancanza di risorse finanziarie da dedicare, a impegni familiari, a imprevisti e impedimenti di specie, a situazioni da gestire che hanno ovvia priorità rispetto al gioco del calcio da tavolo.

E allora, rebus sic stantibus, come può difendersi e comportarsi il cosmo subbuteistico nazionale da tutto ciò auspicando una concreta e significativa ripresa del movimento per il quale l’Esecutivo in carica sta alacremente lavorando e e nondimeno prodigandosi senza lesinare tempo ed energie?

Per rispondere a questa domanda ci viene in aiuto, almeno per ciò che concerne la stretta attualità di un evento calciotavolistico di storica e comprovata importanza, il concetto di ESTERNALIZZAZIONE. Ovvero quello legato ai giocatori d’oltralpe, agli stranieri per intenderci, ai quali andrebbe fatto un monumento e ai quali va tutta la mia ammirazione.

Per rendersene conto basta scorrere oggi martedì 7 settembre 2021, ore 22.40, l’elenco degli iscritti nella Categoria Open del Major di Bologna. Sono all’incirca una trentina e la metà dei quali provengono dall’estero, in special modo da Austria, Grecia, Malta, Belgio, Spagna, Francia, oltre ad un italiano che vive da tempo nei Paesi Bassi che, spinto dalla passione per il gioco, si sobbarcherà da solo un viaggio massacrante per essere presente.

Vero è che mancano cinque giorni alla chiusura delle iscrizioni e altrettanto vero è che molti sono abituati ad iscriversi in zona cesarini.

torneo subbuteo bologna tigers

Mi augurerei di cuore, per Riccardo, per il movimento nazionale, per tutti, di leggere domenica sera un numero di partecipanti pari almeno al triplo di quello attuale, così come auspico che cresca significativamente la partecipazione dei team per la competizione a squadre i cui componenti, per quanto ovvio, allo stato attuale e tranne rare eccezioni, vanno ricompresi tra coloro che prenderanno parte anche al torneo individuale.

E meno male che ci sono i Subbuteisti tradizionali a correggere parzialmente il tiro.

Il Major di Bologna è un evento calciotavolistico imperdibile, uno dei più importanti del circuito mondiale. Da sempre degno della massima considerazione e di massiccia affluenza grazie alla passione e all’amore per il gioco di un grande e stimato Presidente ed al suo eccezionale staff.

È il vero torneo della ripartenza dopo un lunghissimo periodo di sosta forzata.

E allora siate sereni, andate, giocate, non litigate, comportatevi in modo signorile, battetevi con meglio potete, ritrovatevi con i vostri amici e trascorrete un weekend in allegria e spensieratezza. Ne abbiamo bisogno tutti e bisogna dare un segnale forte e positivo alla Federazione Nazionale e Internazionale.  

Quanto alla polarizzazione, lasciate perdere, vivete la vostra vita ponendo certamente la massima attenzione, rispettando le norme governative e adottando tutte le precauzioni del caso contro il nemico, chiunque e qualunque esso sia.

E se accettate un consiglio da amico quando accendete la tv evitate di sintonizzarvi su Stasera Italia, Quarta Repubblica o Fuori dal Coro. Guardatevi un bel film d’amore, una partita di calcio o un bel documentario.

Detto da chi, pur essendo sovranista, non guarda da tempo le Reti Mediaset e, peggio ancora, da decenni ha oscurato i canali della televisione di stato (pur pagando regolarmente il canone) preferendovi altri canali: quelli che fluiscono in una natura paradisiaca, intersecandosi tra giardini dalla bellezza mozzafiato e il parco floreale più incredibile e famoso del mondo.

Rosario Ifrigerio
09.09.2021

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