ECSTFA subbuteo

Sapete che ci piace andare in fondo alle questioni. “L’inchiesta” (passatemi il paragone) è un po’ il nostro credo quando ci sono situazioni che non riusciamo a comprendere fino in fondo e ci sembra giusto che tutti gli appassionati siano al corrente delle questioni di Palazzo.

Martedì 21 giugno u.s. riceviamo la comunicazione dalla segreteria FISCT relativa al verbale della riunione di “emergenza” di ECSTFA a seguito delle dimissioni di Stefano De Francesco.

Nel primo capoverso leggiamo:

After an Emergency Board meeting, the ECSTFA Board unanimously agreed to hold a vote for a new President, after the resignation of Stefano De Francesco. This came as a surprise to all the board so, we have decided to regulate the board position, as soon as possible. For this position, we are accepting nominees from the MNA’s, until the 3rd of July 2022. Until the new elections are held, Mr. Bob Varney has agreed to continue as Interim President.

(Dopo una riunione del Consiglio di emergenza, il Consiglio di ECSTFA ha deciso all’unanimità di votare per un nuovo Presidente, dopo le dimissioni di Stefano De Francesco. Questa è stata una sorpresa per tutto il consiglio, quindi abbiamo deciso di regolare la posizione del consiglio, il prima possibile. Per questa posizione, accettiamo candidati dalle MNA, fino al 3 luglio 2022. Fino a quando non si terranno le nuove elezioni, il signor Bob Varney ha accettato di continuare come presidente ad interim).

Stefano De Francesco

Stefano de francesco la storia del subbuteo

Naturalmente non potevamo non provare a chiedere a Stefano cosa è successo e ne abbiamo approfittato per una breve intervista alla quale non si è sottratto ed, anzi, ha spiegato nel dettaglio cosa è successo.

1. L’ECSTFA nasci a metà 2021. Dal suo insediamento ad oggi, cosa ha fatto?

Il periodo in cui la confederazione europea è nata, non è stato, come è facile immaginare, il migliore per impostare un lavoro che per forza di cose doveva partire da zero. Infatti durante la pandemia, senza tornei e possibilità di impostare programmi di promozione non era facile mettersi in moto. La Confederazione infatti ha un raggio di azione molto stretto, essendo limitata all’organizzazione della Champions e dell’Europa League a livello di clubs e al Campionato europeo a livello di nazioni.

Dopo questo periodo di forzata inattività, in cui abbiamo approvato il nuovo statuto e il nuovo logo, ci siamo messi in moto in previsione della ripartenza, assegnando le città in cui svolgere Le competizioni europee per clubs. Abbiamo anche proposto un sondaggio per capire la preferenza delle nazioni europee riguardo al periodo in cui svolgere la stagione, ovvero se restare nel periodo Gennaio-Dicembre dell’anno solare oppure tornare al vecchio sistema che ricalcava in qualche modo la stagione calcistica, ovvero da Settembre ad Agosto.

2. La tua presidenza dell’ECSTFA era vista da molti, me compreso, quasi come una garanzia. Le tue dimissioni da cosa sono derivate?

Sono entrato a fare parte del board europeo su sollecitazione e con il pieno supporto della FISCT che voleva mettere a disposizione degli altri paesi le nostre esperienze e dare un contributo alla crescita del movimento calciotavolistico in  Europa.  

Purtroppo e lo dico francamente è difficile muoversi in un board in cui ognuno si candida per proprio conto e non lo fa attraverso una lista che condivide programmi ed obiettivi. Si creano dei gruppi eterogenei e con visioni che spesso sono addirittura opposte. Le differenze tra Varney, Koutis, Thiel ,che per altro non conoscevo nemmeno, e me, sono venute immediatamente alla luce. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata con la incomprensibile formula di iscrizione alle coppe europee. In quella riunione è emersa la differenza tra due modi di vedere le cose che delineavano una differenza di esperienza dirigenziale profonda tra i tre citati e me.  Vado in ordine: 

  1. Non si può semplicemente continuare a tassare i giocatori, solo perché come dirigenti non siamo in grado di trovare altre fonti di entrata.
  2. Non si può creare una disparità in cui una squadra con 4 giocatori paga 80 euro ed una con 10 giocatori ne paga 200, per iscriversi alla stessa manifestazione. L’iscrizione deve essere la stessa. Credo che questo sia ovvio per tutti meno che per quei tre.
  3. Nella riunione del board ho provato a trovare una situazione di compromesso, proponendo un iscrizione di 50 euro per ciascuna squadra, ma la proposta è stata rigettata. 

Tornando al board la mia impressione è stata che Bob Varney non vedeva l’ora di potersi proporre come Presidente e ha fatto di tutto per fiaccarmi in questi mesi. Sono sicuro che si candiderà e poi chiaramente non sarà in grado di costruire nulla. La prima cosa che va cambiata è che ci si deve candidare per liste e non singolarmente. Una lista si presenta con un programma condiviso, viene eletta su quello e tenta di realizzarlo

3. In tutta onestà, vista la situazione del calcio tavolo europeo e mondiale in generale, abbiamo davvero bisogno dell’ECSTFA?

Ce ne sarebbe bisogno se si volesse davvero lavorare sulla promozione del gioco che in moltissimi paesi vede dei numeri talmente bassi che è anche vergognoso definirle federazioni. In realtà questo non interessa a nessuno e si cerca solo il modo di trovare fondi per andare spesati alle manifestazioni e la tassa sulle Coppe europee, altro non è che questo. Peccato…

Le conseguenze

Parole di Stefano De Francesco in alcuni passaggi anche dure, ma dalle quali si legge l’assoluta passione che lo hanno guidato nell’avventura ECSTFA che si è conclusa, di fatto, ancora prima di partire.

L’aver compreso la disomogeneità del gruppo di lavoro e il fine ultimo un po’ diverso da quello che si vorrebbe far credere, di fatto chiude la faccenda ECTSFA derubricandola ad “ente inutile“.

Credo sarebbe opportuno che il board FISCT, supportato dalle associazioni nazionali, valutasse la possibilità di chiederne alla FISTF l’abolizione in quanto, effettivamente, non serve!


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