SIAMO UOMINI O CAPORALI ?

Alla stregua di ciò che accade in politica, anche nel microcosmo calciotavolistico (e non subbuteistico beninteso) è riscontrabile la presenza di diversi partiti caratterizzati da una pletora di soggetti di variegata e disomogenea fattispecie.

Sono in particolare tre quelli che vanno per la maggiore:

  1. IL PARTITO DEL GIOCATORE PURO il cui principio fondante è “A ME INTERESSA SOLO GIOCARE”;
  2. IL PARTITO DEL LAVORATORE PER PASSIONE E SENZA INTROITI il cui principio degno della massima stima è “TESTA BASSA E PEDALARE, POCHE CHIACCHIERE”;
  3. IL PARTITO DEGLI ALIENATI DALLA VITA CONVINTI DI TROVARE NEL CDT LA GIUSTA RIVALSA ALLE PROPRIE FRUSTAZIONI, IL PALCOSCENICO OVE POTER FARE IL PRIMATTORE, il cui principio unico e ineludibile è “IO SONO IO, IO SONO QUESTO E QUELLO, IO HO FATTO QUESTO E QUELLO, IO HO VINTO QUESTO E QUELLO, TU NON SEI NESSUNO.

Andiamoli ad analizzare uno per uno.

Nel primo rientrano gli amanti del gioco, coloro che si sorbiscono migliaia di chilometri all’anno per passione ai quali tutto ciò che ruota attorno al mondo del CDT, esclusa la “componente gioco”, interessa men che zero;

Nel secondo calza a pennello l’attività dell’attuale esecutivo. A tal proposito ho già rimarcato in altre occasioni che il termine Direttivo (letteralmente chi dirige, chi comanda, chi detta Legge) non mi piace affatto mentre Esecutivo rende maggiormente il senso associativo, collegiale, prossimo del microcosmo de quo (letteralmente chi esegue in nome e per conto di, chi attua iniziative e attività condivise, chi fa per gli altri dopo aver deciso con gli altri).

Il terzo partito – perlopiù costituito da soggetti in età adulta/avanzata, genitori e prima ancora figli – annovera:

  • quelli che scrivono su social, forum e su qualsiasi altro mezzo d’informazione pubblica, utili allo scopo, a caratteri cubitali e/o in grassetto sottolineato e/o a colori, il ruolo e l’incarico che rivestono nel sodalizio di appartenenza.

Quando la necessità dell’apparire abbisogna di colmare il vuoto dell’essenza (nota dell’autore);

  • quelli che fanno con subdola premeditazione largo uso di parole che si prestano a interpretazioni di qualunque genere (accomodanti, di smentita o di conferma) cui l’ingenuo calciotavolista di turno ci casca come un salame, pendendo dalle labbra di costoro;
  • quelli che passano più tempo a telefono a chiamare tizio o caio per caldeggiare iniziative esclusivamente atte ad un proprio tornaconto personale per poi, quando colti sul fatto, smentire dinanzi all’evidenza conclamata.

Come dire: io sto tornando dal morto e tu dici che è vivo? (nota dell’autore);

  • quelli che pensano e si convincono di sapere tutto di tutto e di tutti;
  • quelli che, stante la loro longeva esperienza subbuteistica, pretendono di aver acquisito credenziali e immunità tali per cui tutto è dovuto, compreso il condizionamento psicologico all’arbitro di turno nel consueto modo sottilmente e subdolamente premeditato, con la supponenza e l’arroganza che attraverso la parola conduce alla sostanza, all’ottenimento del proprio obbiettivo;
  • quelli del sodalizio Pincopallino che non partecipano il torneo organizzato dal sodalizio Vattelapesca poiché l’anno prima i Vattelapesca avevano disertato il torneo dei Pincopallino (va da sé, nel caso di specie, che il rimarcare il concetto reiterando i nomi inventati dei sodalizi presi a riferimento, non è ridondante, né pleonastico, ma è frutto di un lessico appositamente scelto dallo scrivente);
  • quelli che non partecipano al torneo organizzato da una ASD campana e napoletana in particolare poiché temono che venga loro rubata l’autovettura in forza di quell’assunto e quel pregiudizio tanto stupidi quanto ignoranti secondo cui a Napoli sono tutti ladri. E’ noto, difatti, che i ladri napoletani non aspettano altro che gli eventi calciotavolistici organizzati in città per rubare le auto ai giocatori degli altri club (campani esclusi ovviamente che, in questo caso, godono anch’essi dell’immunità…).

Per certi versi è facile e persino banale trovare un comune filo conduttore che lega i partiti politici a quelli del calciotavolo.  E si badi bene, attraverso la suesposta rappresentazione, la terza categoria dei secondi è forse anche peggiore di tutti i partiti politici italioti messi insieme, nel consueto, perfetto, inarrivabile e immediatamente riconoscibile stile “made in Italy”. (per coloro che ignorano il significato, il termine italiota non ha accezione dispregiativa e fu coniato dai Greci nel periodo della Magna Grecia tra i VII e il V secolo a.c.)

SIAMO UOMINI O CAPORALI, recitava diversi decenni fa, un noto assunto del Principe Antonio de Curtis, in arte Totò.

E il retrostante di una simile verità, rapportato al paese Italia, era chiaro al mio concittadino fin da allora.

Per ricondurlo da chi vi scrive all’argomento de quo direi et facta est scientia et experientia fuit, di poter classificare i tre partiti del CDT come segue:

Nel primo ci sono gli Uomini;

Nel secondo ci sono gli Uomini che lavorano a titolo gratuito per il bene del movimento;

Nel terzo ci sono i Caporali che credono di essere Uomini Superiori e che, a furia di crederci, se ne sono autoconvinti. Costoro sono i peggiori e perciò quelli nei cui confronti l’indifferenza, al contrario dell’apparenza, è e sarà sempre il modo migliore di comportarsi.

Roma, 10.03.2021

Dott. Prof. Rosario Ifrigerio

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