Finalmente dopo qualche telefonata, lunghe chiacchierate e confronti franchi (come d’abitudine), siamo giunti a definire, con uno degli ormai pochissimi “grandi vecchi” storici del subbuteo, il titolo della rubrica che contraddistinguerà i suoi testi sul nostro blog: “L’Osservatore Romano”.
Persona di indubbia preparazione storica inerente ai fatti dagli albori del calciotavolo, si presenterà ai lettori con un primo pezzo di assoluta rilevanza storica che vedrete pubblicato, nella sua prima parte, entro fine anno.
Lo stile tagliente, a volte irriguardoso, ma sempre rispettoso, contraddistinguono costantemente la sua firma e ne fanno un personaggio spesso oggetto di discussioni anche accese.
È per me un grandissimo piacere introdurre Fabrizio Sonnino!
Romano, Classe 1963, inizia a giocare nel 1973 per intraprendere l’attività agonistica nel 1977. Il 7 gennaio spegnerà le 60 candeline e dopo 40 stagioni su 45 non si tessererà più con la FISCT abbandonando, di fatto, l’attività agonistica.
Anch’io, in passato, ho avuto diverse discussioni con lui. Ci siamo confrontati con grande passione e, a volte, con qualche parola sopra le righe, ma il confronto deve sempre essere fonte, al minimo, di introspezione e analisi della discussione per crescere ed arricchirsi. I nostri appassionati confronti sono stati per me scoperta di vicissitudini e fatti storici che si stanno perdendo e che mi farebbe piacere mettere a disposizione, come un archivio, di tutti i fruitori del nostro blog e, perché no, di quei giornalisti che vorranno scrivere di calciotavolo, table-soccer come recitava l’originale inglese, divenuto “Subbuteo” in Italia.
Insomma, con Fabrizio desideriamo far parlare i protagonisti, i lettori, e accendere il dibattito su quanto Fabrizio argomenterà e ci racconterà portandoci a scoprire la storia del nostro gioco!
Ci sono stati aspetti personali (sportivi) della vita di Fabrizio che mi hanno fatto molto pensare e che potranno essere fonte di confronto e discussione in futuro. Ad esempio, ho scoperto come lui sia stato l’unico vincitore di un campionato italiano (veterani) a non essere, poi, convocato in nazionale per la competizione a squadre del mondiale seguente. Una scelta quantomeno curiosa, mai successa nella storia e che farebbe immaginare veti, invidie o altro, ma che ci racconterà lui personalmente, se vorrà. Oppure i motivi della sua radiazione dalla FICMS e successiva riammissione.
A prestissimo su queste pagine 😉