Argomento spinoso, pericoloso ed a rischio flame! A mio parere, però, un falso problema!!

In principio era il “Subbuteo” (in Italia) ed il “Table-Soccer” nel resto del mondo. Grazie al grande lavoro della famiglia Parodi che ne curò lo sviluppo sul territorio nazionale (vedi la storia), l’Italia divenne la nazione con più praticanti e meglio organizzata.

All’epoca il gioco era mono-marca, si giocava quindi a calciotavolo, ma solo a marchio “Subbuteo”. Pertanto gli appassionati iniziarono ad identificare il gioco nel marchio commerciale e così andò fino agli anni ’90.

Intorno ai primi anni ’90, dunque, avvenne la grande rivoluzione! Una parte di giocatori non volle più lasciare il gioco del calcio-tavolo al monopolio di un marchio, ma decisero che altri produttori di materiale per il calcio-tavolo, avrebbero potuto essere accettati nelle competizioni previa verifica del rispetto di caratteristiche predefinite. In particolare uno dei capi storici della “rivoluzione” subbueistica fu Stefano Buzzi che grazie ai contatti con Willy Hoffman, produtore svizzero che pubblicò in quesgli anni il catalogo di materiale “Swiss-T” con “Toccer”, “Sport Figures” e “Flats” (tutti tipi di miniature di gioco complete di basi), cavalcò l’onda del materiale libero e fondò l’attuale FISCT.

Tralasciando l’analisi dei vari periodi storici, incluse altre associazioni come L’Aicat, arriviamo a ciò che ci interessa per questo articolo: la grande scissione Calcio-Tavolo con Oldsubbuteo!

FISCT vs OLDSUBBUTEO

Purtroppo la nascita della FISCT con l’intenzione di unificare sotto uno stesso tetto tutti i giocatori di calcio-tavolo (ricordiamoci la denominazione originale del gioco: “table-soccer”) ebbe poco successo! Come sempre nei grandi gruppi ci sono persone che per tanti motivi vogliono prevalere sugli altri (scientificamente la battaglia per la definizione del maschio alfa), ma spesso le persone, piuttosto che sostenere una lotta, essendo noi umani e non leoni che si sbranano, si defilano e si organizzano per conto proprio.

Da una parte è un peccato perché solitamente sono le persone con più capacità a separarsi e continuare il cammino da sole, ma non ci si può fare niente, è così. Disperdendo capacità e possibilità, tra l’altro, ci si indebolisce tutti, ma anche questo diventa poco interessante per i protagonisti che preferiscono restare leader anche se di un gruppo più piccolo.

Con il tempo il gruppo “Oldsubbuteo” diventò sempre più numeroso e organizzato tanto da arrivare a superare (dati stimati senza controprova) l’associazione “madre” FISCT.

Questi anni di contrapposizione sono stati oggetto di veti incrociati, demonizzazione dell’altro e mancanza totale di dialogo. Ad onor del vero questo dualismo era più riconducibile ai gruppi “dirigenti” che si sono sempre denigrati a vicenda sostenendo guerre al grido di “tutati” (così venivano definiti i giocatori di calcio-tavolo FISCT vista la loro propensione a considerare il calcio-tavolo uno sport) e “giocatori di cameretta” i giocatori di oldsubbuteo, richiamando alla memoria la cameretta dei giochi dove si iniziò a giocare a “subbuteo” da bambini, ognuno con le proprie regole e senza nessun tipo di organizzazione.

Si sarebbe potuto immaginare che si sarebbero scontrate due filosofie di gioco ben definite: il gioco amatoriale non competitivo e riconducibile ai ricordi da bambino ed il gioco organizzato, sportivo e con regole ben definite.

Purtroppo entrambe le cose si rivelarono vere a metà! Personalmente non ho mai visto nessuno giocare a calciotavolo (subbuteo) in modo non agonistico e senza velleità di vittoria, anzi! Ai pochi tornei oldsubbuteo che ho partecipato ho trovato giocatori molto agguerriti e a volte furbi nello “stirare” le regole a loro piacimento per ottenerne vantaggi! Nessuno era al torneo per passare una giornata in compagnia, tutti volevano vincere (giustamente!). Nel mondo FISCT, per contro, ho trovato tanti arbitri che non avevano mai letto il regolamento, regole ben definite non per tutti e tanto pressapochismo su tutto ciò che non era riconducile all’ambito “sportivo”. Nulla da eccepire, invece, circa il livello di organizzazione di quasi tutti i tornei.

Da sottolineare la totale mancanza di ricambio di persone ai “vertici” nell’associazione FISCT. Se scorrete i nomi dei consiglio direttivo che si sono succeduti negli anni, sono gli stessi che gravitano nel subbuteo da trent’anni e spesse volte hanno rivestito ruoli di responsabilità in associazioni precedenti alla FISCT stessa (ante 1993!!). Nulla di male, ci mancherebbe, ma senza un ricambio generazionale e di mentalità non potrà mai esserci una crescita al passo con i tempi. Ma questo è un altro discorso!

Stessa cosa valse per l’Oldsubbuteo dove la struttura democratica non c’era nemmeno di facciata (se sia ancora così non lo so). Pochi decidevano e gli altri si adeguavano.

Insomma due strutture che volevano essere profondamente diverse erano accomunate, però, dalla parte peggiore del “potere”.

Oggi cosa è successo? Praticamente nulla se non che si è inserito un terzo incomodo, la Lega Nazionale Subbuteo dell’Opes Italia, il più grande EPS nazionale. Abbiamo parlato approfonditamente con il presidente della LNS Mauro Simonazzi in una esclusiva intervista.

La grande novità di questa nuova realtà, la Lega Nazionale Subbuteo, è la mancanza di veti di partecipazione ad attività FISCT o Oldsubbuteo. Veti che da parte FISCT si sprecano (addirittura hanno modificato recentemente lo Statuto), mentre da parte Oldsubbuteo pare siano solo accennati, ma comunque percepibili.

Se come sempre la verità sta nel mezzo, forse un deciso cambio di direzione con la “rottamazione” di realtà che hanno comunque fallito, sarebbe la soluzione. Un’unione di tutte le forme di calciotavolo sotto un’unico EPS potrebbe, forse, farci aprire la porta secondaria di un CONI oggi totalmente disinteressato alla nostra attività.

Per fugare ogni dubbio, CONI non è sinonimo di “tutati” o esasperazione sportiva, ma di regole associazionistiche semplificate che consentirebbero un maggiore sviluppo dell’attività!

In molti ci credono ancora e i “soliti” dirigenti invecchiano o perdono sempre più consenso! Speriamo che sia la volta buona!!

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