È l’ultimo pezzo prima della pausa estiva, avrei voluto parlarvi solo di cose belle su cui, peraltro, mi soffermerò intrattenendovi sui bimbi e sui giovani/giovanissimi e sugli under 30 del nostro cosmo calciotavolistico.

Ma dovere di cronaca, onestà intellettuale e valori etico-morali mi impongono e impongono di disquisire anche d’altro.

Ma andiamo con ordine e partiamo proprio da loro, dai giovanotti/bimbi:

  1. EVVIVA I GIOVANI E I BIMBI

Agli assoluti questi piccoli grandi ometti, prima ancora che ottimi giocatori di CDT, unitamente alle loro famiglie al seguito, hanno insegnato agli adulti cose che i grandi dovrebbero conoscere a memoria ma che costoro o non sanno proprio o fanno finta di non sapere. Ad ogni buon conto quale che sia delle due il disastro resta. Mi riferisco in particolar modo a:

  • L’educazione;
  • Il rispetto per sé stessi e per il prossimo;
  • La correttezza in campo e fuori;
  • La spensierata propensione al gioco, ad un gioco per meglio dire che non è uno sport e quand’anche lo fosse stato, ciò non avrebbe cambiato di una virgola lo status quo;
  • L’assenza di bramosie agonistiche esasperate, esasperanti ed elevate all’ennesima potenza, proiettate esclusivamente a vincere, in qualunque modo, purché si raggiunga l’obiettivo. Tutto ciò lo si trova altrove ma non nei ragazzi.

Potrei andare avanti a lungo ma quanto sopra basta e avanza. Riporto, a titolo esemplificativo e non esaustivo, due situazioni su tutte, esempi fulgidi di cosa siano le componenti valoriali:

  • Finale Under 20 Riccardo Natoli contro Francesco Vezzuto per l’assegnazione del titolo di campione d’Italia di categoria. Orbene il mio pupillo messinese, un piccolo grande campioncino di CDT ma prima ancora di valori umani e morali da vendere, si chiama, a suo sfavore, un tocco nella propria area di tiro per uno sfioramento impercettibile di una sua miniatura nel mentre stava impostando la manovra con un un’altra, lasciando all’avversario un tiro libero senza difesa. Per la cronaca, nessuno se n’era accorto, né l’arbitro, né l’avversario, né chiunque stesse assistendo all’incontro, compreso Papà Prof. Natoli.  È stato Riccardo ad auto chiamarsi l’infrazione;
  • In una partita dell’Under 12 disputata tra due bimbi, il primo di nome David Del Ben del club Pinco Devils, il secondo Edoardo Landi, oltre alla bravura tecnica dei due ragazzini, è da rimarcare il loro esemplare comportamento per l’intero match durante il quale non c’era neppure bisogno che io arbitrassi. Ma ciò che non ha eguali e che i genitori, di fianco al campo ad assistere alla gara dei loro due bimbi, SI LEGGA BENE, si davano il cambio ad incoraggiare non il proprio figliolo, ma il bimbo avversario quando subiva una rete.  

Fin qui la grande bellezza con le componenti valoriali elevate all’ennesima potenza.

Ma andando oltre c’è dell’altro:

  • EVVIVA GLI UNDER 30

Chissà che non sia stato un caso che, ove si eccettuino i Veteran, giocoforza over 45, tutte le finali delle altre categorie hanno visto come protagonisti dei ragazzi giovani quando non giovanissimi.

Un plauso grande come una casa ad ANDREA MANGANELLO: un ragazzo che viene di persona a salutarmi ogni qual volta ci si ritrova (quando mai oggi un giovane si premura di salutare un vecchio….). ANDREA ha disputato un torneo stratosferico e chiunque in quella situazione finale sarebbe potuto cadere nella trappola tesagli dal giocatore attualmente più forte al mondo. Ergo niente critiche ma solo tanti, tanti complimenti ad un ragazzo cresciuto con valori veri e sani, silenzioso, educato in campo e fuori, oltreché tecnicamente molte forte.

Per quanto riguarda tal altri in età adulta/avanzata, mi chiedo a cosa siano valsi i miei numerosi articoli che direttamente od indirettamente li riguardavano, peraltro il più delle volte caratterizzati da diverse migliaia di visualizzazioni.

Evidentemente non si tratta di lettori, ma di meri visualizzatori che non leggono ciò che scrive l’oramai arcinoto rompicoglioni del venerdì.

Non c’è niente da fare, alcuni di loro non cambieranno mai.

Avevo chiesto la massima attenzione agli arbitri, in alcuni casi è come se avessi parlato al muro!

Ancora domenica è toccato sentire: “io non ho visto, non mi è sembrato che ci fosse cambio, ma cosa avete visto e via discorrendo, finali di partite tiratissime non di rado decise da episodi del genere”.

Per non parlare d’altro che è meglio.

E, a proposito del nostro Governo Calciotavolistico, approfitto pubblicamente per ribadire che è inutile che mi continuiate a ripetere che non perdo occasione per tesserne le lodi: lo farò sempre, finché ne avrò la possibilità. A mio personalissimo e modestissimo avviso sono i n.1, mettetevelo in testa e fatevene una ragione.

Perché in questo Direttivo c’è tutto: CULTURA, EDUCAZIONE, VALORI, SACRIFICI, DISPONIBILITA’, PROFESSIONALITA’, COMPETENZE E SOPRATTUTTO RETTITUDINE.

E approfitto pubblicamente e una volta per tutte anche per ribadire a tutti quelli che mi continuano a chiedere imperterriti perché giochi nel Messina mentre vivo a Torino e lavoro tra Bergamo e Cologno Monzese che le motivazioni risiedono proprio nelle componenti valoriali, culturali, accademiche, umane e di sociale fratellanza di un’Associazione che non eguali nel circuito calciotavolistico mondiale. E questo non vale solo per me ma per tutti i nuclei familiari riconducibili al MESSINA TSC, uniti in un unico afflato. Per chi non avesse studiato latino, mi ergo a Prof. permettendomi di spiegare loro che questa parola deriva da afflatus e significa letteralmente soffiare, infondere e che, in chiave figurale moderna, tendenzialmente si avvicina all’ispirazione.

Mi congedo auspicando di ritrovarvi a settembre se vorrete e resto in attesa delle convocazioni della Nazionale Open: i valori sono cambiati, sappiatelo, la riconoscenza (convocazione n.d.r.) nei confronti di coloro che hanno fatto la storia del CDT è finita.

Vediamo se CLAUDIO (LA TORRE), LUCA (COLANGELO), MATTEO (CICCARELLI) e ANDREA (MANGANELLO) saranno oggetto di convocazione a squadre.

Per gli altri due invito il CT (non ho idea chi sia) a scegliere a sorte tra quelli papabili, due a caso, meglio, molto meglio se Under 30: l’uno vale l’altro, basta che i quattro sovra citati non vengano esclusi.

A beneficio dei soliti riottosi deneganti (che, secondo l’Accademia della Crusca è più aulico di dinieganti) specifico che si tratta di mie considerazioni personali e finché in questo paese fallito esisterà ancora il libero pensiero, ciascuno avrà diritto di parola che piaccia o meno.

Cologna Monzese, 29.06.2022

Rosario Ifrigerio    

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