La M66 è una delle tante autostrade che attraversano il territorio inglese da sud a nord e, più precisamente, parte da Simister Island, come incrocio con la M60 e la M62, e si dirige verso nord come continuazione della M60. Superato il confine orientale di Whitefield, passa sotto la East Lancashire Railway ed entra nella periferia di Bury per poi continuare verso est e terminare il proprio tragitto nei pressi di Edenfield, dove la strada prosegue come A56 a doppia carreggiata.

Il tracciato della Motorway 66 (M66)

A cavallo del tracciato della M66 le due città con il maggior impatto in termini di densità di abitanti sono Bury e Rochdale, entrambe facenti parte della Contea della Greater Manchester: la prima è un borgo che conta poco più di 60.000 abitanti, la seconda, decisamente più estesa, ha una popolazione che supera i 95.000 abitanti e, nel periodo della rivoluzione industriale, fu il centro dell’industria tessile britannica. Ma, se dal punto di vista storico, si tratta di due borghi che raramente trovano dignità nei libri mastri, lo stesso non si può dire dal punto di vista calcistico avendo dato i natali a due formazioni di tutto rispetto nella geopolitica del football made in England.

BURY FOOTBALL CLUB

La squadra di calcio della città di Bury è nota per due motivi fondamentali: è stata una delle compagini che ha fondato la Lancashire League nel 1889 e gioca su uno dei terreni di gioco più antichi del mondo, Gigg Lane.

Il club fu fondato nel lontano Aprile del 1885 (il 24, per la precisione) grazie alla mediazione di un appassionato locale di football, tale Aiden Arrowsmith, il quale aveva messo d’accordo due squadre di estrazione ecclesiastica (Bury Wesleyans e Bury Unitarians) allo scopo di formare un unico club professionistico, il Bury Football Club. La neonata squadra, alla luce dell’inizio della stagione calcistica 1885/86, prese in affitto un terreno a Gigg Lane, di proprietà del conte di Derby per esordirvi, in amichevole, contro un club di Wigan (4 – 3 per il Bury il punteggio finale).

Dopo un esordio con ritiro (troppo forte il Blackburn Rovers per le fonti giornalistiche dell’epoca) nella FA Cup del 1887/88, nel 1889 il club fu uno dei soci fondatori della Lancashire League nella quale si classificò al secondo posto nella stagione inaugurale 1889/90. L’anno seguente, il Bury si aggiudicò la prima delle undici Lancashire Cup della sua storia (l’ultima nella stagione 2017/18); in quest’occasione, prima della finale (poi vinta) contro l’Everton, nacque il “nickname” che tuttora caratterizza la squadra, “The Shakers” dalla famosa frase pronunciata da J.T. Ingham, Presidente e Manager del Bury, il quale sentenziò “Li scuoteremo! Infatti, noi siamo gli Shakers”.

Il Bury Football Club nel 1892

Per la stagione 1894/95 il Bury fu ammesso alla Football League vincendo anche il campionato di Second Division con un margine di nove punti battendo anche il Liverpool, squadra di First Division, nel test match disputato per ottenere la promozione in First Division.

Il club riuscì a mantenersi nella massima serie del calcio inglese per ben 17 stagioni (fino al campionato 1911/12) aggiudicandosi ben due FA Cup nel 1900 (4 – 0 al Southampton) e nel 1903 (6 – 0 al Derby County) con 10 reti all’attivo e 0 al passivo nelle due finali disputate. In modo particolare, il percorso nell’edizione del 1900 fu caratterizzato dall’aver giocato sempre in trasferta (contro Burnley, Notts County, Sheffield United e Nottingham Forest, questi ultimi detentori della coppa) ivi compresa la semifinale con lo Stoke finita 1 – 1 e poi 3 – 2 nel replay giocato al Bramall Lane di Sheffield (con il Bury andato sotto 0 – 2 e poi vincente nei tempi supplementari grazie ad una rete di Sagar al 5° minuto del secondo tempo supplementare).

Un ritaglio di giornale riguardante la finale di FA Cup del 1900 contro il Southampton

Anche tre anni dopo, il Bury non subì alcuna rete in un percorso che vide, man mano, eliminare il Wolverhampton Wanderers, lo Sheffield United, il Notts County e l’Aston Villa. Come nel 1900, la finale (contro il Derby County) si giocò sul vecchio terreno di gioco del Crystal Palace, nel sud di Londra, davanti a 63.102 persone. Poiché le due squadre indossavano kit identici, era necessario un accordo sui colori per la giornata ed entrambe cambiarono: il Bury indossò maglie blu Cambridge e pantaloncini blu, mentre il Derby scelse maglie rosse e pantaloncini neri.

Sei dei finalisti della squadra del Bury del 1900 erano a referto negli undici dell’atto conclusivo del 1903, guidato dal capitano George Ross che segnò il gol iniziale dopo 20 minuti. Il portiere del Derby Jack Fryer giocò nonostante un infortunio che si aggravò all’inizio del secondo tempo, quando cercò di impedire a Charlie Sagar di segnare il secondo gol del Bury. Di conseguenza, Fryer è stato costretto a lasciare il campo e, dato che le sostituzioni non erano consentite in quel momento, uno dei terzini ha fatto le veci del portiere con la squadra  rimasta in dieci uomini per la maggior parte degli ultimi quaranta minuti. Il Bury segnò, quindi, tre gol in quattro minuti prima dello scadere dell’ora di gioco e il sesto dopo 76 minuti.  Joe Leeming ha segnato il terzo e l’ultimo gol. Willie Wood e Jack Plant segnarono le altre due. La vittoria del Bury per 6-0 (doppietta di Leeming e reti di Wood e Plant per le altre 4 marcature) segnò  il record di scarto nel punteggio nelle finali di FA Cup fino alla finale del 2019, in cui il Manchester City sconfisse il Watford con lo stesso punteggio. Il pallone utilizzato nella finale del 1903 è tuttora esposto al National Football Museum di Manchester.

Il Bury vincitore della F.A. Cup del 1903

Fino al 1 Gennaio 1907, quando fu nominato Manager il portiere Archie Montgomery, la squadra fu guidata sempre da un membro del board che faceva sia da Presidente che da Manager. Montgomery era in carica quando la squadra retrocesse nel 1912 e rimase fino al 30 aprile 1915, quando fu licenziato a causa delle ristrettezze di bilancio dovute al dilagare del primo grande conflitto mondiale. Nel 1922 Edward Stanley, 17° conte di Derby, regalò inaspettatamente la proprietà di Gigg Lane al club che riuscì anche a tornare in First Division per cinque stagioni al termine del campionato 1923/24 chiudendo addirittura al quarto posto (miglior prestazione della storia) al termine del torneo 1925/26. Quando, però, retrocesse nuovamente alla fine del campionato 1928/29, non riuscì mai più a tornare nell’elite del calcio professionistico inglese, pur sfiorando la promozione nel campionato 1936/37 piazzandosi al terzo posto (in quel periodo non vi erano i playoff e venivano promosse in First Division solo le prime due classificate della Second Division).

Negli anni della seconda guerra mondiale, con i tornei nazionali sospesi, vennero organizzati piccoli (dieci quelli dei quali si hanno notizie) campionati regionali con il Bury che si laureò campione della North West League. Nel dopoguerra, alla ripresa dei diversi campionati nazionali, il Bury rischiò più volte la retrocessione in Second Division per poi addirittura finire in Third Division North alla fine del torneo 1956/57.

Sotto la guida di Dave Russell, la giovane squadra del Bury si laureò campione della Third Division nel torneo 1960/61, trascorrendo poi sette delle otto stagioni successive di nuovo in Second Division, con un miglior piazzamento in ottavo posizione nella stagione 1962/63. Nella Football League Cup del 1962/63 perse per 4-3 in finale contro il Birmingham City.

Per tre stagioni, a partire dal 1963, il miglior giocatore del Bury fu il futuro centrocampista dell’Inghilterra Colin Bell, che fu capitano della squadra quando era ancora un adolescente.

Colin Bell con la maglia del Bury prima di diventare una stella del Manchester City

Nel 1966 si trasferì al Manchester City e il Bury retrocesse nella stagione successiva. Pur tornando subito in Second Division al termine del campionato 1967/68, nella stagione successiva il Bury retrocesse ancora una volta in Third Division.

Gli anni ’70 furono davvero poveri di soddisfazioni teniche per squadra e tifosi con un continuo saliscendi tra Third e Fourth Divsion anche se, in occasione del centenario dalla fondazione, nel 1985, il club riuscì quantomeno ad essere promosso in Third Division.

All’inizio del decennio successivo, grazie anche all’introduzione dei playoff promozione, il Bury sfiorò per due volte la promozione in Second Division ma, in entrambi i casi, furono fatali i match di semifinale (0 – 2 nel 1990 contro il Tranmere Rovers e 1 – 2 contro il Bolton Wanderers nel 1991). Retrocesso in Fourth Division al termine della stagione 1991/92, riuscì a qualificarsi per i playoff nel campionato successivo ma anche stavolta fu fatale l’incontro di semifinale (0 – 1 contro lo York City). Alla fine della stagione regolare del campionato 1994/95, il Bury riescì ad agganciare un sospirato quarto posto che lo qualificava ancora una volta per i playoff promozione: dopo la vittoria in semifinale (2 – 0 al Preston North End), fu fatale la sconfitta in finale a Wembley contro il Chesterfield (0 – 2 al novantesimo).

A metà degli anni’90 si assistette ad una parziale rinascita grazie alla sapiente guida del Manager Stan Ternent, il quale ottenne due promozioni consecutive: nel 1996, il terzo posto in quella che ora era la quarta divisione, la Division Three, seguito dal titolo della terza divisione, la Division Two, nel 1996-97, riportò il Bury in seconda serie per la prima volta in 30 anni.

I giocatori del Bury festeggiano la vittoria del campionato di Division Two 1996/97

Il Bury ritornò in terza serie all’ultima giornata della stagione 1998-99 sulla base di un totale di gol segnati inferiore a quello del Port Vale, dato che la Lega aveva deciso di usare questo parametro piuttosto che la differenza reti come spareggio. La beffa per il Bury fu doppia nel momento in cui la Lega decise, l’anno successivo, di ripristinare la differenza reti come criterio di scelta a parità di punti.

Nella stagione 2001/02, i problemi finanziari causati dal fallimento di ITV Digital portarono il club in amministrazione controllata e sull’orlo del fallimento. Una campagna promossa dai tifosi raccolse abbastanza denaro per mantenere il club a galla anche se, impoverito dal punto di vista tecnico, Il Bury retrocesse in Division Three al termine di quella stagione. Nel 2003 si classificò al settimo posto, qualificandosi per i play-off ma, per la seconda volta, fu fatale la finale, persa stavolta per 1 – 3  con il Bournemouth.

Una piccola soddisfazione fu raccolta nel corso della stagione 2004/05 quando il Bury diventò il primo (e finora unico) club calcistico a segnare mille gol in ciascuno dei primi quattro livelli del campionato di calcio inglese. Un anno dopo, nel dicembre 2006, la squadra è stata esclusa dalla FA Cup dopo aver schierato un giocatore non eleggibile in un match di replay del secondo turno contro il Chester City. In campionato (siamo nella stagione 2006/07) la squadra chiuse in 21° posizione, la peggiore della sua storia, evitando per un soffio la retrocessione dalla Football League.

Nel corso della stagione 2008/09, il nuovo manager Alan Knill, ex giocatore del Bury, ha condotto la squadra al quarto posto, mancando la promozione automatica per un solo gol; nella semifinale dei play-off, il Bury fu purtroppo sconfitto ai rigori dallo Shrewsbury Town dopo un pareggio per 1-1 nei tempi regolamentari. Sul finire della stagione 2010/11, con la squadra in piena lotta per la promozione, Knill e l’assistente Chris Brass hanno lasciato il club per spostarsi allo Scunthorpe United, lasciando la guida tecnica al responsabile delle giovanili Richie Barker, il quale portò la squadra al secondo posto finale con relativa promozione diretta in League One (la nuova terza serie del calcio inglese).

La rosa del Bury F.C. promossa in League One al termine della stagione 2010/11

Nel pieno della stagione 2012/13, e più precisamente nel mese di Dicembre, un provvedimento emanato dalla Football Association prevedeva il blocco del mercato in entrata a causa di problemi di bilancio in parte dovuti al calo delle presenze allo stadio; la conseguenza di un impoverimento sia tecnico che economico portò il club alla retrocessione in League Two dove rimase per due stagioni guadagnandosi una nuova promozione in League One al termine del campionato 2014/15 nel quale si piazzò al terzo posto con 85 punti.

Le successive tre stagioni trascorse in League One furono povere di sussulti e la squadra navigò, almeno per le prime due stagioni, in posizioni di classifica medio/basse senza mai rischiare, però, la retrocessione che, al contrario, divenne realtà in coda al campionato 2017/18. Sul finire di quest’ultimo campionato, l’ex attaccante del Bury, Ryan Lowe, fu nominato allenatore della prima squadra con un contratto biennale, dopo essere stato due volte caretaker-manager durante la tormentata stagione 2017/18 in seguito al licenziamento di altri due manager.

Nel giugno del 2018, Lee Dykes è diventato il primo direttore sportivo del club con il preciso obiettivo di valorizzare l’Accademia dl club e portare quanto prima possibili i giovani calciatori in prima squadra. Nel corso della stagione 2018/19 il Bury è arrivato fino alla semifinale nazionale dell’EFL Trophy, perdendo, purtroppo per 0-3 in casa contro il Portsmouth.  Nel frattempo, però, il club è riuscito a disputare un buon campionato di League Two con una striscia di 14 risultati utili consecutivi nel periodo invernale che ha contribuito a riportare il Bury in League One dopo l’1 – 1 ottenuto sulle rive del fiume Clyde in casa del Tranmere Rovers.

Se dal punto di vista tecnico la situazione, tutto sommato, era in linea con le aspettative di dirigenza e tifoseria, le prospettive economiche continuavano a minare la serenità degli addetti ai lavori. Nel dicembre del 2018 Steve Dale ha acquistato il club da Stewart Day al costo simbolico di 1 sterlina mentre, nel febbraio del 2019, ha dovuto pagare una fattura arretrata per evitare un ordine di liquidazione dell’HM Revenue and Customs (HMRC).

Tuttavia, i problemi finanziari sono riemersi il 2 aprile dopo che gli impiegati e i giocatori non hanno ricevuto gli stipendi di marzo nei tempi predefiniti. Inoltre, in data 10 aprile 2019, l’ex allenatore Chris Brass, sostenendo di essere un creditore, ha presentato un’istanza di liquidazione da sottoporre all’Alta Corte. Il 12 aprile 2019 il club ha dichiarato che quanto in sospeso sarebbe stato saldato entro i successivi sette giorni anche se, nel frattempo, la richiesta di liquidazione era stata aggiornata al 15 maggio (dopo la fine del campionato); in aggiunta alla richiesta risarcitoria di Brass, c’era anche quella dell’HMRC che chiedeva circa 277.000 sterline.

Il 25 aprile del 2019 Dale ha dichiarato che i problemi finanziari del club erano “di gran lunga superiori” a quanto aveva percepito quando era subentrato, mettendo quindi il club sul mercato. In quel momento servivano circa 1,6 milioni di sterline erano necessari per pagare gli stipendi e saldare l’HMRC fino alla fine di maggio, ma solo 180.000 sterline di entrate erano previste per quello stesso periodo. Per garantire il futuro del club, Dale ha proposto un Company Voluntary Arrangement (CVA) per garantire il pagamento integrale dei creditori del club in ambito tecnico, mentre i creditori non garantiti, tra cui l’HMRC, avrebbero ricevuto il 25% delle somme dovute. L’accordo è stato approvato dai creditori il 18 luglio con conseguente rigetto dell’istanza di liquidazione da parte dall’Alta Corte in data 31 luglio 2019. Secondo le regole dell’EFL, un CVA è comunque sinonimo di insolvenza, rendendo il club passibile di una decurtazione di 12 punti in vista del campionato 2019/20. La preparazione del Bury alla nuova stagione è stata ulteriormente compromessa dalla perdita del manager Ryan Lowe e di quella di diversi componenti della rosa di prima squadra. Il 25 luglio la EFL ha chiesto ulteriori dettagli su come il Bury avrebbe soddisfatto il CVA minacciando l’espulsione dalla EFL in assenza di prove della sostenibilità finanziaria del club. Non essendo state fornite garanzie soddisfacenti , furono sospese le prime cinque partite di campionato con sconfitta a tavolino, contro lo Sheffield Wednesday, nel primo turno di EFL Cup. Nonostante diversi tentativi da parte del board del Club di negoziare il debito, alle ore 23.00 del 27 agosto la English Football League decretò la revoca dell’affiliazione del Bury alla lega, un evento secondo solo a quanto accaduto al Maidstone Utd nel 1992.

Il 30 agosto 2020, 12 mesi dopo l’espulsione del club dall’EFL, il Manchester Evening News ha dichiarato che: “Il Bury FC esiste ancora, però, anche se solo sulla carta. Senza giocatori, senza campionato e senza dipendenti, è poco più di un guscio vuoto del club che i tifosi conoscevano e amavano”. Il 27 novembre del 2020 Dale ha posto  il club in amministrazione controllata con Wiseglass nominato amministratore.[100] Nel gennaio 2021, un uomo d’affari del Nottinghamshire e investitore dell’Ilkeston Town, David Hilton, viene segnalato come interessato all’acquisto del Bury FC che avrebbe avuto, in quel momento, debiti per oltre 15 milioni di sterline. Nel maggio del 2021, è stato messo in vendita dall’amministratore anche il terreno di gioco di Gigg Lane mentre, un mese più tardi, Wiseglass ha dichiarato di aver ricevuto due offerte di acquisto del club, che non sono andate a buon fine, e che è stata fissata la scadenza del 5 agosto per le offerte di acquisto di Gigg Lane. Ha inoltre confermato, in un aggiornamento dei registri dell’amministrazione depositati presso la Companies House, che il passivo totale del club ammontava a 12.545.559 sterline. Il 26 agosto, Wiseglass ha dichiarato di aver ricevuto offerte da diverse “parti interessate” tra le quali quella di Est.1885. Sostenuta dai parlamentari locali James Daly e Christian Wakeford e dal Bury MBC, l’offerta dell’Est.1885 era sostenuta da un “benefattore anonimo disposto a finanziare le ambizioni di un club guidato dai tifosi”. Il 22 ottobre gli amministratori hanno confermato che l’Est.1885 aveva ottenuto l’esclusiva per l’acquisto sia del club che di Gigg Lane; il benefattore era l’uomo d’affari Peter Alexander, inglese di nascita ma ora residente in California, da sempre tifoso degli Shakers e desideroso di riconciliare le divergenze con il Bury AFC, club creato, nel frattempo, da un gruppo di tifosi e militante nelle serie dilettantistiche. Il 23 dicembre 2021 il governo britannico, attraverso il Community Ownership Fund gestito dal Dipartimento per il livellamento, l’edilizia abitativa e le comunità, si è impegnato a stanziare 1 milione di sterline per l’offerta di riacquisto di Gigg Lane. Nel novembre 2021, inoltre, è stato emesso un ordine del tribunale che estendeva il periodo di amministrazione della The Bury Football Club Company Ltd al 27 maggio 2023 per consentire all’amministratore di completare la vendita dello stadio e di concludere le indagini sugli affari finanziari del club e sulle azioni dei suoi attuali ed ex direttori e funzionari. Nel dicembre 2022 è stato reso noto che gli ex proprietari del club, Stewart Day e Steve Dale, sono stati entrambi dichiarati falliti.

Il 7 gennaio 2022, l’Est.1885 ha dichiarato che sono stati firmati i contratti per l’acquisto dello stadio, del nome commerciale del club e dei trofei dello stesso, con l’intenzione di riprendere l’attività calcistica nell’agosto 2022. Il 13 gennaio, il Bury MBC ha concordato un contributo finanziario fino a 450.000 sterline per i costi di rimessa in funzione di Gigg Lane, contributo successivamente subordinato al successo della fusione con il Bury AFC.

Il 21 febbraio 2022 è stato confermato che il proprietario di Gigg Lane e del nome commerciale del Bury FC è la neonata Gigg Lane Stadium Limited, una società a responsabilità limitata i cui soci sono la Gigg Lane Propco Limited e la Bury Football Club Supporters’ Society Limited. Ciò significa che, quando una squadra del Bury FC giocherà a Gigg Lane in futuro, rappresenterà la Gigg Lane Stadium Limited. Nel frattempo, il vecchio club costituito nel 1885 – The Bury Football Club Company Ltd – rimane in amministrazione controllata sotto la proprietà di Steve Dale.

Nel maggio 2022, la Bury FC Supporters Society ha firmato un memorandum d’intesa sul futuro del club. Tra gli altri firmatari vi erano il Bury MBC, la Football Supporters’ Association, la Greater Manchester Combined Authority, la Shakers Community Society per conto del Bury AFC e la The Bury Football Club Company Ltd. Nel luglio 2022, ai tifosi del Bury è stato chiesto di appoggiare la fusione dei due principali gruppi di tifosi (BFCSS e Shakers Community Society) per riportare il Bury FC alla sua “casa spirituale con benefici più ampi per l’intera comunità”. Se la fusione fosse stata approvata, il Bury MBC avrebbe fornito 450.000 sterline che a loro volta avrebbero sbloccato altre 300.000 sterline dal governo (il saldo di una sovvenzione precedentemente fornita nell’ambito del Community Ownership Fund), consentendo il ritorno di un nuovo Bury FC a Gigg Lane in tempo per la stagione 2023-24. Le tensioni tra le squadre femminili del Bury FC e del Bury AFC per l’utilizzo della Gigg Lane ostacolarono le trattative, così come le tensioni più ampie tra il BFCSS e la Shakers Community Society.  

Nell’ottobre 2022, i tifosi locali sono stati invitati a votare un sondaggio, promosso dalla Football Supporters’ Association, riguardo a una potenziale fusione tra il BFCSS (che possiede Gigg Lane e il nome Bury FC) e la Shakers Community Society (che possiede il Bury AFC). Avvertiti dalla FSA che non esistevano “alternative valide e sostenibili alla fusione”, i due gruppi hanno raccomandato ai loro membri di votare a favore. Se la fusione fosse stata approvata nelle assemblee speciali del 28 ottobre e dell’11 novembre, sarebbe stata costituita una nuova società, la Football Supporters’ Society of Bury, con sede a Gigg Lane, mentre il Bury AFC avrebbe cambiato il suo nome di gioco in Bury Football Club.  Tuttavia, le proposte non raggiunsero la soglia del 66% richiesta da entrambe le società; la Shakers Community Society votò a favore per il 94%, mentre il voto favorevole del BFCSS fu inferiore, con il 63%. Il BFCSS sperava di riaprire i colloqui con il gruppo Shakers su nuove proposte di fusione che i membri potessero accettare, ed era aperto a cambiare i membri del consiglio di amministrazione di entrambe le società a causa delle preoccupazioni sulle personalità: “Nessuna persona è più grande del Bury FC… ed è fondamentale che entrambe le società siano disposte ad affrontare queste preoccupazioni”.

Al momento, quindi, l’unico club di Bury in attività  il Bury AFC, di proprietà dei tifosi stessi, che dopo aver vinto la Division One North della North West Counties Football League (NWCFL) si è guadagnato l’accesso alla Premier Division del campionato (il nono livello del calcio inglese) per la stagione 2022/23 e gioca le sue partite casalinghe allo Stainton Park in condivisione con Il Radcliffe F.C.

La casa del Bury F.C. è stata sempre quella di Gigg Lane a partire dal 1885 con il primo incontro di Football League disputato l’8 settembre 1894, quando il Bury sconfisse il Manchester City per 4-2.  Fino agli anni ’90, quando si rese necessario un completo re – styling, la capacità dello stadio era di 35.000 posti. Gigg Lane è stato ricostruito negli anni ’90 e ora ha una capacità di 12.500 posti a sedere e coperti. La Main Stand, chiamata anche Family Stand, si trova sul lato nord e ospita gli uffici e gli spogliatoi del club. All’estremità occidentale, la Manchester Road End ospita i tifosi in trasferta. La South Stand (nota anche come Les Hart Stand) si trova di fronte alla Main Stand e confina con la Cemetery End, a sinistra (est) della Main Stand. La Cemetery End è stata l’ultima parte dello stadio ricostruito ad essere completata, nel 1999. Nell’agosto del 2019, quando il Bury FC è stato espulso dalla EFL, Gigg Lane è stato ufficialmente denominato, a scopo di sponsorizzazione, Planet-U Energy Stadium, ed è completamente alimentato da energia rinnovabile fornita dagli sponsor.

Una veduta particolarmente suggestiva di Gigg Lane, “casa” del Bury Football Club

ROCHDALE FOOTBALL CLUB

Il Rochdale (nickname The Dale) Association Football Club, fondato nel 1907, iniziò la sua storia nella Lancashire Combination e, dopo aver ottenuto la promozione dalla Division Two al termine del campionato 1909/10, si aggiudicò il titolo della Division One nei due anni successivi.

Un’immagine della città di Rochdale nel 1921

Passò poi alla Central League, prima di essere invitato a far parte della Football League nel momento in cui fu creata la Third Division North in occasione della stagione 1922 e dopo aver dovuto digerire un primo rifiuto nell’immediato primo dopoguerra. L’esordio in Football League fu di quelli da incorniciare grazie ad una vittoria interna per 6 – 3 contro l’Accrington Stanley il 27 agosto del 1921 (con il Rochdale sotto per 1 – 2 all’intervallo); tuttavia, il prosieguo di stagione non fu altrettanto felice e il Rochdale chiuse il torneo in fondo alla classifica tanto da essere costretto a chiudere una nuova iscrizione alla Football League per il campionato successivo.

La targa commemorativa del primo match di Football League del Rochdale che si schierò con questi 11 uomini: Crabtree; Nuttall and Sheehan; Hill, Farrer and Yarwood; Hoade, Sandiford, Dennison, Owens and Carney

La squadra non riuscì mai a superare lo scoglio delle divisioni inferiori, anche nel secondo dopoguerra fino a far parlare di sé nella stagione 1961/62 quando, grazie ad un percorso fantastico (eliminazione di Southampton, Doncaster Rovers, Charlton Athletic, York City e Blackburn Rovers), riuscì a raggiungere la finale di Coppa di Lega contro il Norwich; per la prima volta nella storia della competizione, un club proveniente da una divisione inferiore raggiungeva la finale di una competizione così importante a livello nazionale. Purtroppo, però, la favola non ebbe il sospirato lieto fine in quanto la squadra allenata da Tony Collins fu travolta, nel doppio confronto, dal Norwich City (0 – 1 a Carrow Road e 0 – 3 allo Spotland Stadium).

Il Match Program della Finale di League Cup del 1962
La formazione del Rochdale finalista di League Cup nel 196

La prima promozione del club arrivò nel 1969, ottenuta grazie ad una rosa in gran parte assemblata dal manager Bob Stokoe, anche se fu l’assistente di Stokoe, Len Richley, a guidare il Rochdale alla promozione dopo che lo stesso Stokoe si trasferì al Carlisle United. Nelle prime fasi della stagione 1969-70, il Rochdale si trovò in testa alla classifica della Third Division, alimentando le speranze di una seconda promozione consecutiva.

La rosa del Rochdale che affrontò il campionato di Third Division 1969/70

Il livello di forma della squadra, tuttavia, scese significativamente nel periodo pre – natalizio del 1969 e l’incapacità di arrestare il declino in termini di risultati portò al licenziamento di Richley. Gli successe Dick Conner, il quale riuscì ad arrestare il crollo delle prestazioni chiudendo con un più dignitoso 9° posto finale. Le tre stagioni successive videro il club finire sempre nelle zone “calde” della classifica della Third Division, evitando ogni volta per poco la retrocessione. Il consiglio d’amministrazione considerò inaccettabile la semplice sopravvivenza in Terza Divisione e provò a dare la scossa sostituendo Conner con Walter Joyce per la stagione 1973/74, una mossa tutt’altro che azzeccata con il risultato finale della retrocessione al termine di un campionato nel quale la squadra vinse solo 2 delle 46 partite di campionato.

Un altro disastro sportivo si verificò nel corso della stagione 1977/78 con il Rochdale finito in fondo alla classifica del campionato ma ripescato a causa dei problemi economici dello Stockport che aveva chiuso il torneo proprio davanti al Dale e sostituito poi dal Wigan Athletic. La storia, stavolta protagonista l’Altrincham, si ripetè solo due anni più tardi mentre, pur rimanendo nell’alveo delle serie inferiori, dieci anni dopo, stagione 1989/90, il Rochdale compì un mezzo miracolo riuscendo ad arrivare fino al 5° turno di FA Cup per essere, quindi, eliminato (0 – 1) dal Crystal Palace.

Nel 1998 la nomina di Steve Parkin in qualità di Manager portò una ventata di aria fresca grazie anche all’esplosione di talenti del calibro di Gary Jones, Clive Platt, Grant Holt e Kevin Townson. Dopo aver riportato il club in Third Division, Parkin lascia il Rochdale nel novembre del 2001 con la squadra in seconda posizione. Un mossa sicuramente poco felice che gli attirò non poche antipatie anche per aver portato via con sé Gary Jones, uno dei pupilli della tifoseria. Jones, centrocampista centrale roccioso ma dotato anche di discreta tecnica, è il calciatore che detiene tuttora il record di presenze con la maglia del Rochdale, ben 464 condite da ben 72 reti

Gary Jones, recordman di presenze con la maglia del Rochdale

John Hollins fu nominato al posto di Parkin ma, chiudendo il campionato in 5° posizione fu costretto a giocarsi la promozione ai playoff nei quali, purtroppo, la corsa del Rochdale terminò già in semifinale dove venne eliminato dal  Rushden & Diamonds. Nella stagione successiva (2002/2003), iniziata con Hollins in panchina, il Rochdale raggiunse nuovamente il 5° turno di FA Cup nel quale non riuscì a superare lo scoglio rappresentato dal Wolverhampton che si impose per 3 – 1

La rete iniziale di Ndah del Wolverhampton nel match valido per il 5° turno di FA Cup 2002/2003

Anche Hollins durò poco più di un anno, così come i suoi successori Paul Simpson ed Alan Buckley fino al ritorno, alla fine del 2003, di Parkin, rimasto in sella fino al dicembre 2006.

Al termine della seconda avventura di Parkin sulla panchina del Rochdale, il Board del club ebbe l’intuizione di affidare la guida tecnica della squadra a Keith Hill, inizialmente nominato manager ad interim, per poi diventare probabilmente il Manager di maggior successo del club fino ad oggi. Hill ed il suo assistente David Flitcroft portarono il Rochdale al 5° posto al termine del campionato 2007/08, assicurandosi un posto nei play-off. Dopo aver battuto il Darlington 5-4 ai rigori in semifinale, il Rochdale raggiunse Wembley per la prima volta nella sua storia per disputare un’emozionante finale, purtroppo persa per 2 – 3, contro lo Stockport County.

Keith Hill, il Manager di maggior successo nella storia del Rochdale

Dopo aver raggiunto ancora una volta i playoff nella stagione 2008/09 (ma senza riuscire a salire di categoria), finalmente nella stagione seguente, grazie ad un piazzamento finale al terzo posto in classifica, arrivò la tanto agognata promozione automatica in League One. Dopo 41 anni, grazie alla vittoria contro il Northampton, il Rochdale riuscì a salire di categoria tornando nella terza serie del calcio professionistico inglese.

Il centravanti del Dale Chris O’ Grady scaglia il tiro decisivo nell’incontro contro il Northampton Town nel match di League Two disputato il 17 aprile del 2010

Con Hill in panchina, il Rochdale riuscì a mantenersi in League One chiudendo addirittura in 9° posizione, con 68 punti, al termine del campionato 2010/2011, il piazzamento migliore dal 1970.  Il 1° giugno del 2011 si chiuse il rapporto tra Hill (trasferitosi al Barnsley) ed il Rochdale. Il gravoso compito di sostituire Hill toccò a Steve Eyre, già allenatore delle giovanili del Manchester City.

Purtroppo la pesante eredità del suo predecessore non permise ad Eyre di reggere a lungo la pressione di dirigenza e tifoseria dl Rochdale; dopo 27 giornate, e con sole 4 vittorie all’attivo, Eyre fu licenziato dopo un pari a reti inviolate contro lo Yeovil Town, il cui portiere, Renè Gilmartin, giocò l’intero secondo tempo con un dito slogato. Al posto di Eyre fu nominato, come Manager ad interim, il direttore del settore giovanile del Rochdale, Chris Beech, il quale iniziò la sua avventura pareggiando 1 – 1 con il Preston North End ma la concluse con due brutte sconfitte contro lo Stevenage (1 – 5) ed il fanalino di coda Wycombe Wanderers (0 – 3).

Il 24 gennaio del 2012 John Coleman, in precedenza sulla panchina dell’Accrington Stanley, fu nominato come successore di Steve Eyre lasciando il club nel quale aveva lavorato per oltre un decennio. Pur avendo avuto un buon impatto con la squadra (vittoria all’esordio per 3 – 0 in casa proprio contro gli acerrimi rivali del Bury), il 21 aprile, tuttavia, il Rochdale perse (1 – 2) contro il Chesterfield retrocedendo in League Two dopo due anni trascorsi in League One. Nel gennaio 2013, dopo aver rescisso consensualmente il contratto di Coleman, il Board del Rochdale nominò nuovamente Keith Hill Manager del club. Il ritorno di Hill rappresentò una nuova era per il Dale che non solo riconquistò la League One chiudendo il campionato di League Two 2013/14 in terza posizione (decisivo l’ultimo 2 – 0 inflitto al Cheltenham Town), ma riuscì a raggiungere anche il 4° turno di FA Cup (prima volta dopo 11 anni) dopo aver sconfitto, in quello precedente, il Leeds Utd, squadra di Championship, per 2 – 0.

Scott Hogan realizza la prima rete nel 2 – 0 inflitto al Leeds nel 3° turno di FA Cup 2013/2014

Grazie alle sapienti intuizioni di Hill, il Rochdale ha giocato un ottimo campionato di League One nella stagione 2014/15 mancando la zona playoff per soli 6 punti, chiudendo in ottava posizione (il suo piazzamento migliore di sempre) ed impressionando ancora una volta in FA Cup dove è stato eliminato al 4° turno (1 – 4) dallo Stoke City, club di Premier League. Nelle due stagioni seguenti la squadra, pur finendo lontana dalla zona playoff, è sempre riuscita a mantenersi nelle zone di metà classifica (10° nel campionato 2015/16 e 9° in quello successivo). Decisamente più complicato il torneo 2017/18 nel quale il Rochdale ha severamente rischiato la retrocessione chiudendo in 20° posizione ma, nonostante tutto, ha raggiunto il quinto turno di FA Cup dove ha incontrato il Tottenham Hotspur, squadra di Premier League, a Spotland. Il Rochdale è riuscito ad imporre il pari (2 – 2) al ben più blasonato avversario, costringendo gli Spurs al replay disputato al Wembley Stadium e conclusosi con un netto 6 – 1 per i londinesi.

Steve Davies festeggia la rete del 2 – 2 nel match di FA Cup 2017/18 contro il Tottenham

Il 4 marzo 2019, la dirigenza del Rochdale ha deciso di licenziare Keith Hill dopo sei anni con la squadra al 22° posto; il suo sostituto, Brian Barry-Murphy, è riuscito a salvare la squadra portandola al 16° posto nel campionato 2018/19. Nella stagione successiva, il Rochdale ha raggiunto il terzo turno di EFL Cup (la Coppa di Lega), dove ha ceduto solo ai tiri dagli undici metri (3 – 5) all’Old Trafford contro il Manchester United, dopo aver tenuto i Red Devils in parità per 1-1 nei tempi regolamentari davanti a 5.500 tifosi in trasferta.

Luke Matheson festeggia la rete del pari del Rochdale ad Old Trafford nel match di League Cup 2019/20 contro il Manchester Utd

Anche in FA Cup il Rochdale è riuscito ad arrivare al terzo turno per poi essere eliminato ancora una volta da una squadra di Premier League, il Newcastle Utd ma dopo il replay del St. James’ Park (1 – 4) dato che il primo match si era chiuso sul risultato di 1 – 1.

Il 40enne Aaron Wilbraham ha appena realizzato la rete che vale il replay del match di FA Cup contro il Newcastle nella FA Cup 2019/20

Tuttavia, la pandemia da COVID-19 ha costretto, come avvenuto in tutta Europa, a cancellare la stagione dopo sole 34 partite con le posizioni finali del campionato decise in base ai punti per partita, il che ha voluto dire, per il Rochdale, chiudere in 18° posizione.

Alla ripresa dei campionati, siamo nella stagione 2020/21, il Rochdale chiuse mestamente il campionato di League One in 21° posizione con conseguente retrocessione in League Two, divisione nella quale si è classificato al 18° posto nella stagione successiva.

La stagione 2022/23 è iniziata con 5 sconfitte consecutive, il che ha comportato il licenziamento, a metà agosto 2022, del Manager Robbie Stockdale, avvicendato con Jim Bentley, il quale ha ottenuto la prima vittoria alla 10° giornata di campionato, in trasferta sul campo del Colchester Utd.

Il Rochdale gioca le sue partite casalinghe allo Spotland Stadium, conosciuto localmente solo come Spotland e attualmente chiamato Crown Oil Arena in virtù di un accordo di sponsorizzazione con la società Crown Oil, che ha sede a Bury. Lo stadio fu inaugurato ufficialmente nel 1920 ed è stato utilizzato esclusivamente dal Rochdale per i primi 68 anni della sua esistenza.

Un’immagine del vecchio terreno di gioco dello Spotland Stadium

Dal 1988 al 2016 il campo è stato di proprietà congiunta della squadra di calcio, del Consiglio di Rochdale e della squadra di rugby Rochdale Hornets. Nel 2016 il Rochdale A.F.C. ha acquistato le quote dello stadio che non possedeva per arrivare a possedere il 100% dello Spotland Stadium. Oggi lo Spotland ha una capacità di 10.249 posti divisi su quattro tribune: la Co-Operative Stand (o Main Stand), la Thwaites Beer Stand (estremità di Sandy Lane), la T.D.S Stand (estremità di Pearl Street) e la Westrose Leisure Stand (estremità di Willbutts Lane).

Una veduta dell’attuale Spotland Stadium, conosciuto anche come Crown Oil Arena

Tutte le tribune hanno esclusivamente posti a sedere, ad eccezione di quella di Sandy Lane, che è una piccola terrazza dietro una delle due porte. La Main Stand ospita la statua (inaugurata nel settembre del 2021) di un tifoso di lunga data del Rochdale, David Clough, situata nel punto in cui assisteva alle partite come abbonato. Aveva aiutato il club a raccogliere fondi e aveva lasciato 250.000 sterline al club nel suo testamento quando morì nel 2020.

La statua del tifoso David Clough allo Spotland Stadium

Subbuteo

Alla fine della nostra storia, appare chiaro come anche questo Derby della M66 fornisca una bella pagina di storia del football made in England, una storia che si ripete anche nel caro mondo del Subbuteo. Partendo dal Bury, va detto che non esiste una ref dedicata in esclusiva ma, in questo caso, parliamo della ref 18 che il catalogo originale assegna in primis al Tottenham.

Ad ogni modo, si tratta di una ref che ben rappresenta i colori originali della maglia bianca del Bury con calzoncini blu e calzettoni blu con bordi bianchi. L’accoppiata base/inner è solitamente blu/bianca ma ci sono delle varianti reverse, come evidenziato in fotografia.

Per quanto concerne il Rochdale, sono diverse le ref che lo riguardano nell’ambito del catalogo HW ma la ref 200 e la ref 167 sono dedicate esclusivamente al club del Lancashire. La prima raffigura la squadra con la maglia maggiormente utilizzata nel corso della storia: una divisa blu con righe verticali bianche sul lato sinistro, calzoncini bianchi e calzettoni bianchi con bordi blu con accoppiata base/inner solitamente blu/bianco.

La seconda ref, la numero 167, è dedicata ad una divisa (maglia bianca con strisce oblique blue e gialle, calzoncini bianchi e calzettoni blu con bordi gialli) utilizzata solo nella stagione 1973/74 culminata, putroppo, con la retrocessione in Fourth Divison.

Cosa ne pensi?

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.