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Ultimamente i giocatori del movimento subbuteistico nazionale fremono! Si gioca o non si gioca?

La domanda che sembra banale, non ha una risposta univoca, ma pare, invece, che tendenzialmente sia negativa. Questo fa molto arrabbiare gli agonisti sul territorio che spesso si lanciano in voli pindarici su comparazioni, accorpamenti o similitudini con giochi o sport diversi.

La FISCT, l’associazione nazionale con il maggior numero di iscritti, continua a vietare l’organizzazione di tornei e attività ufficiali proprio per la mancanza di informazioni chiare sulla possibilità di organizzare l’attività di gioco. Lo stesso vale per tutte le altre associazioni sul territorio. Personalmente mi sento di applaudire a questa scelta impopolare che però certifica l’attenzione alla salute verso i propri tesserati.

Per sgombrare il campo a qualsiasi equivoco diciamo subito con chiarezza che ogni parallelismo con sport riconosciuti non ha riscontro nella realtà non essendo il calciotavolo subbuteo sport riconosciuto dal CONI.

Tolti gli sport, ai quali non siamo equiparabili per i motivi sopra, i giocatori di subbuteo tentano la strada dell’equiparazione con i giochi di carte. In effetti in questi giorni varie regioni stanno concedendo la possibilità ai circoli di ricominciare a giocare con regole, però, abbastanza ferree.

Bisogna sottolineare, comunque, che l’apertura per i giochi di carte è stata dettata soprattutto dalla necessità di ridare alle persone anziane la possibilità di incontrarsi e ricreare le attività sociali necessarie al loro benessere.

Il presidente provinciale delle Acli cuneesi, Elio Lingua, dice: «…gli anziani rivogliono la loro socialità ed è necessario incontrarsi in sicurezza»

Le Regole

Ma vediamo più da vicino queste regole per i giochi di carte e se sono davvero equiparabili al calciotavolo.

Al netto delle regole generali valide per tutti i locali pubblici tipo circoli, ecc., cioè mascherina obbligatoria, gel igienizzante all’ingresso, registro presenze giornaliere, divieto di accesso a chi ha febbre o altri sintomi compatibili con il Covid, se ne aggiungono di specifiche che, se equiparazione ci deve essere, dovrebbero essere applicabili anche al calciotavolo.

Qui di seguito analizzeremo solo quelle che sono particolarmente complicate, per non dire impossibili, per essere applicate al calciotavolo.

Durante tutte le fasi di gioco deve essere sempre garantita la distanza di sicurezza minima di 1 metro tra i giocatori.
Già qui abbiamo un enorme problema. Come è possibile restare ad 1 metro di distanza su un campo di subbuteo? Se poi aggiungiamo l’arbitro, diventa una missione impossibile!

I tavoli da gioco devono essere allestiti con tovaglie e/o tappetti di carta monouso che verranno sostituite a fine turno di gioco.
Cosa facciamo dopo ogni partita? Buttiamo il campo di gioco e ne mettiamo uno nuovo? Possiamo sanificarlo, però. Resta da capire in che modo senza che lo stesso perda le sue peculiarità di scorrimento delle miniature. Ricordiamo che con sanificazione si intende la decontaminazione con apposite soluzioni disinfettanti.

Le carte da gioco verranno stoccate, al termine di ogni turno (cambio giocatori), in apposite buste o contenitori chiusi dove verranno messe in “quarantena” per almeno 72 ore e sostituite con altri mazzi di carte che siano stati preventivamente quarantenati.
Quindi alla fine della partita mettiamo la squadra sotto chiave ed in quarantena e ne usiamo un’altra? Mi sembra molto poco applicabile a meno che ogni giocatore arrivi con almeno sei squadre in valigetta (considerando che solitamente sono due) e tenendo successivamente separate quelle usate in altra valigetta.

Qui sopra ho indicato solo le norme che a mio parere sono davvero inapplicabili durante un torneo di calciotavolo/subbuteo. Le regole complete per i giochi di carte le trovate su ideawebtv.

Resta da capire, dunque, come si possa pensare ad una comparazione tra le due attività di gioco se le regole non possono essere applicate in modo identico.

E’ evidente che la responsabilità di eventuali manifestazioni organizzate ricadrà esclusivamente sugli organizzatori o presidenti dei circoli, ma le sanzioni eventualmente comminate a chi sta giocando o partecipa alla manifestazione, saranno anche a carico dei giocatori, senza tralasciare la mancanza del rispetto delle regole che sono emanate a tutela della nostra salute.

Forse è bene aspettare le indicazioni delle associazioni sul territorio. Nessuna di esse, ad oggi, che sia FISCT, Lega Nazionale Subbuteo o WASPA Italia hanno rilasciato il benestare per l’organizzazione di tornei o manifestazioni ufficiali da loro patrocinate.

Possiamo sempre continuare a giocare a casa, con qualche amico piuttosto che online, ma seguiamo sempre le regole del buon senso per poter ritornare alla normalità il più presto possibile!

Solo continuando a rispettare le norme e le indicazioni degli esperti avremo la speranza di sconfiggere questa battaglia con un nemico invisibile, ma molto pericoloso!

subbuteo e covid-19
Un pensiero su “Caos nel mondo subbuteo! Giochiamo o non giochiamo?”
  1. Penso che sia giusto seguire quelle che sono le regole. Purtroppo il subbuteo non rientra nella categoria sportiva o di intratteninento dove si possono garantire distanze di sicurezza.Ahimé tutti vorremmo riprendere a giocare ,ma alla fine è pur sempre un gioco e penso che molte cose importanti specie la salute venga prima di ogni altra cosa soprattutto sul subbuteo. .un abbraccio allo staff

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