Come promesso, eccoci alla seconda puntata del nostro reportage sulla ormai defunta Lega NASL di calcio professionistico made in USA e sui suoi rapporti con il verde mondo del Subbuteo.

Due settimane fa abbiamo introdotto e sviluppato il discorso legato all’aspetto calcistico della Lega NASL (con tutte le sue indubbie problematiche che ne hanno decretato una fine quantomai prematura) per poi vedere come questo è stato riproposto nel mondo a noi tanto caro del Subbuteo.

Abbiamo visto alcune delle principali squadre nelle loro versioni HW anni ’70 ma, a dire il vero, anche il panorama delle versioni LW è stato decisamente vasto con diverse squadre che, al giorno d’oggi, hanno un valore collezionistico (e, quindi, monetario) mediamente molto elevato.

Inoltre, molte delle squadre in versione LW non sono mai state riprodotte in versione HW negli anni precedenti, il che ne ha aumentato l’appetibilità e, di conseguenza, il prezzo.

Nelle righe che seguono prenderò in esame alcune delle formazioni della Lega NASL riprodotte in versione LW, quelle che (a torto o ragione) ritengo essere tra le più desiderate ma anche meglio realizzate.

Fort Lauderdale Strikers

Partirei dalla ref 550, dedicata ai Fort Lauderdale Strikers (Fig. 1) con una maglia che sa tanto di Partick Thistle (squadra storica del panorama calcistico scozzese) ma con accoppiata base/inner di colore rosso/nero. Si tratta di una ref dal discreto valore per i collezionisti e di media difficoltà in termini di reperimento.

Fig. 1 – La ref 550 LW

Dal punto di vista calcistico, la storia è stata discretamente travagliata prima di arrivare alla denominazione definitiva.

La prima franchigia che dette origine ai Fort Lauderdale Strikers venne fondata a Washington da Norman Southerland nel 1963 con il nome di Britannica Soccer Club che nel 1967 si trasformò in Washington Darts quando il club si iscrisse alla American Soccer League, precursore della NASL.

Alla fine del 1971 la franchigia, quando già era passata a disputare la NASL, si trasferì a Miami dando vita ai Miami Gatos e l’anno seguente ai Miami Toros i quali, nel 1977, si trasferirono a Fort Lauderdale dando così origine agli Strikers. Dal 1977 al 1983 gli Strikers raggiunsero sempre i play-off e, pur non vincendo mai il titolo nazionale, raggiunsero una finale (1980, sconfitti contro i Cosmos) e tre semifinali.

Si trattò di 7 anni durante i quali la squadra arruolò in campo giocatori di assoluto valore come il peruviano Teófilo Cubillas, gli inglesi Gordon Banks e Ian Callaghan, oltre a George Best, il tedesco Gerd Müller e il rumeno Alex Sătmăreanu. Anche gli Strikers rimasero però coinvolti nella crisi generale della NASL e alla fine del 1983 si trasferirono in Minnesota dando origine ai Minnesota Strikers, chiudendo, di fatto, l’epopea Fort Lauderdale.

Portland Timbers

La seconda squadra della quale parliamo in queste righe è quella dei Portland Timbers. Il club entrò nella NASL nel 1975 ed ebbe subito un avvio di tutto rispetto: a parte una vittoria nella regular season a New York contro i Cosmos, la squadra raggiunse il Soccer Bowl di San Jose, dove tuttavia perse 0-2 contro i Tampa Bay Rowdies.

L’anno seguente non fu altrettanto positivo, soprattutto per problemi d’attacco: nessuna punta segnò più di tre goal e il miglior marcatore fu un centrocampista. Con l’arrivo di Clyde Best, inglese coloured nato a Bermuda, nella stagione 1977 i Portland quasi raddoppiarono il bottino di reti nella regular season (42 contro 23 della stagione precedente), ma questo non bastò a qualificarsi per i playoff che vennerò, però, raggiunti dove ci fu l’eliminazione in semifinale ad opera dei fututi campioni dei Cosmos.

Il 1979 fu un’altra stagione che vide i Timbers fuori dai playoff, complice anche uno sciopero dei calciatori che costrinse molti club a schierare le squadre giovanili.

Nel 1980 vi fu una doppia guida tecnica, ma ugualmente la squadra terminò all’ultimo posto della propria divisione. Fino all’abbandono della NASL l’ultimo risultato di qualche rilievo fu l’ottavo di finale nei playoff della stagione 1981, poi la crescita degli stipendi dei giocatori non riuscì a compensare le entrate e la squadra annunciò il ritiro alla fine della stagione 1982. L’ultimo incontro fu la giornata finale della regular season, il 22 agosto: una sconfitta contro i Seattle Sounders per 0-1, dopodiché il club fu sciolto.

Nel mondo delle LW (fig. 2) la ref dedicata alla squadra di Portland è la 552 dove la squadra ci appare con la sua classica maglia in stile Werder Brema: maglia bianca con bordi verdi, calzoncini verdi ed accoppiata base/inner di colore bianco/verde). Anche questa ref ha una sua discreta rarità che la pone sullo stesso piano degli Strikers prima menzionati.

Fig. 2 – La ref 552 LW

Tamba Bay Rowdies

Torniamo in Florida e passiamo a Tampa con i Tamba Bay Rowdies, la ref 545 (fig. 3), e la loro miniatura che ricorda, in parte (almeno per l’accoppiata di colori base/inner), quella del Norwich City. La maglia, invece, si presenta di colore bianco con delle caratteristiche righe orizzontali giallo/verdi.

Fig. 3 – La ref 545 LW

Fondato con il nome di “Tampa Bay Rowdies” per prendere parte al campionato nordamericano della NASL, il club esordì nel torneo del 1975, vincendolo subito, battendo in finale i Portland Timbers.

In due altre occasioni i Rowdies giunsero alla finale, ma furono battuti nel 1978 (dai New York Cosmos) e nel 1979 (dai Vancouver Whitecaps). A parte il quarto di finale raggiunto nel 1981, la squadra non riuscì più a qualificarsi per i play-off. Fu tuttavia campione indoor nel 1979/80 e finalista nel 1981/82 (sconfitta ad opera dei San Diego Sockers).

Dopo lo scioglimento della NASL, la squadra rimase fuori dal sistema di lega nordamericano, poi nel 1986 si affiliò all’AISA (American Indoor Soccer Association), nella quale rimase una sola stagione. Dal 1987 prese parte alla American Professional Soccer League, nella quale rimase fino alla stagione 1993, anno del definitivo scioglimento dei Rowdies. In quella Lega, il massimo risultato raggiunto fu la finale raggiunta nel 1991, in aggiunta a due semifinali raggiunte in precedenza.

Vancouver Whitecaps

Dalla Florida, facciamo un bel salto a nord e passiamo in Canada dove, tra gli altri, giocavano i Vancouver Whitecaps. Il Canada ha sempre ospitato grandi cultori ed appassionati di calcio grazie anche alla spinta propulsiva fornita dagli emigrati che dall’Europa si muovevano in cerca di fortuna.

A seguita della scomparsa dei Royal Canadians nel 1968, l’11 dicembre 1973 venivano fondati i Vancouver Whitecaps, in vista dell’ammissione alla stagione 1974 della NASL. I Whitecaps si imposero quasi subito come uno dei club di spicco della lega, grazie sia all’apporto di giovani calciatori locali come i fratelli Italo-canadesi Bob e Sam Lenarduzzi, sia a un’accorta politica di scelta degli stranieri: piuttosto che ingaggiare grandi nomi a fine carriera si puntava su giovani calciatori, in genere provenienti dal campionato inglese, che avessero la possibilità di giocare con continuità in prima squadra.

Fu il caso per esempio di Bruce Grobbelaar o di Peter Beardsley, entrambi passati per il Canada prima di approdare al Liverpool e, nel caso del secondo, diventare apprezzato allenatore del Newcastle Utd, squadra dalla quale il Vancouver lo prelevò. Il miglior periodo dei primi Whitecaps fu sicuramente quello a cavallo tra gli anni settanta e ottanta, i canadesi si qualificarono infatti ininterrottamente ai play-off dal 1976 al 1984.

L’apice fu raggiunto con la vittoria del titolo nel 1979, quando la squadra sconfisse i Tampa Bay Rowdies nel Soccer Bowl disputato l’8 settembre 1979 al Giants Stadium di New York, davanti a circa 64.000 spettatori. Al termine della stagione 1984, in seguito al fallimento della Lega, anche i Vancouver Whitecaps dovettero interrompere bruscamente le proprie attività, salvo far parte dell’attuale MLS.

La ref LW dei Whitecaps è la 540 laddove la squadra canadese presenta una divisa con maglia bianca e fascia orizzontale celeste, pantaloncini celesti ed accoppiata base/inner celeste /blu (Fig. 4)

Fig. 4 – La ref 540 LW

Torniamo negli USA e, più precisamente, in Illinois per i Chicago Sting, una vera rarità nel panorama delle squadre LW.

Chicago Sting

Il Chicago Sting fu un club calcistico statunitense fondato nel 1975 a Chicago e attivo fino al 1988. Dall’anno della sua fondazione fino al 1984 militò nella NASL, della quale vinse le edizioni 1981 e 1984 per poi emigrare, dal 1985 al 1988, nella Major Indoor Soccer League I.

Essendo la citata edizione 1984 della NASL l’ultima disputata prima della chiusura, il Chicago Sting è tra l’altro l’ultimo club in ordine di tempo a figurare nell’albo d’oro di quella competizione. Tra i calciatori di una certa fama che militarono nella squadra, figurano l’ex nazionale olandese e finalista mondiale Wim van Hanegem, e il suo conterraneo, oggi allenatore, Dick Advocaat.

La squadra giocò in varie sedi, sia all’aperto che indoor. Tra le prime, la più longeva fu il Soldier Field, stadio utilizzato anche durante il campionato del mondo 1994 che si tenne proprio negli USA; tra le seconde, il Chicago Stadium e il Rosemont Horizon.

Una chicca per gli amanti del cinema: il nome della squadra viene dal nome del famoso film – ambientato a Chicago – diretto da George Roy Hill e interpretato da Robert Redford e Paul Newman, “La stangata” (in inglese, appunto, The Sting).

Nel mondo delle LW, la squadra è riprodotta nella ref 542 con una tipica divisa caratterizzata da maglia giallo – nera con pantaloncini gialli ed accoppiata base/inner di colore giallo/nero (fig. 5). Come già anticipato, si tratta di una ref molto rara e dai costi d’acquisto semi – proibitivi

Fig. 5 – La ref 542 LW

In questa seconda puntata abbiamo cercato di fare un piccolo panorama delle ref LW dedicate al mondo della NASL. Si tratta sicuramente di una visione parziale ma ci vorrebbe quasi un blog a parte solo per parlare di un gruppo di squadre che fanno la fortuna di ogni collezionista.

Possiamo, quindi, tranquillamente concludere quest’amarcord affermando che il gradimento calcistico della Lega NASL è stato inversamente proporzionale al valore della controparte su basi basculanti.

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