FA Cup

PROLOGO

Quando l’amico Andrea Strazza mi ha chiesto di scrivere questo articolo sulla finale di FA Cup, anticipazione di quella che speriamo di giocare presto sul tappeto verde di Subbuteo nella splendida cornice del Centro Sportivo in Miniatura, sono stato colto da un moto di profondo orgoglio per il duro compito di dover chiudere gli articoli dedicati a questa fantastica manifestazione dopo che, per tutta la stagione, era stato il grandissimo Luca Zacchi ad accompagnarci nella nostra personale “Road to Wembley”. Purtroppo, come tutti sanno, Luca di chi ha lasciato dopo aver perso la sua battaglia con il nostro nemico comune, quel COVID che sta scandendo i nostri ritmi da troppo tempo ormai. Non conoscevo benissimo Luca di persona ma ne ho sempre apprezzato il lavoro certosino fatto sulle pagine del suo Subbuteoblog, nonché la grande passione per il calcio ed il nostro amato passatempo. Ecco, spero e mi auguro che queste poche righe piacciano ai lettori ma, soprattutto, a Luca che non mancherà certo di leggerle da una posizione di assoluto privilegio.

Luca Di Lullo

Sabato 15 Maggio 2021, Wembley Stadium, Londra (Fig. 1): si giocherà l’ultimo atto della competizione per club più vecchia al mondo, la F.A. Cup (vinta una sola volta da una squadra non inglese: il Cardiff City nel 1927) e sarà una finale, se vogliamo, poco presente nei pronostici della viglia dei bookmakers d’oltremanica. Il Chelsea del teutonico, ma solo di passaporto data la tipologia di calcio proposto,Thomas Tuchel (subentrato alla bandiera storica dei Blues, Frankie Lampard) opposto al Leicester pragmatico, ma non troppo, di Brendan Rodgers.

Fig. 1 – Lo stadio di Wembley, teatro della finale di FA Cup

Due squadre e due Manager (fig. 2 e Fig. 3) che hanno disputato una grandissima stagione andando anche al di là dei pronostici della vigilia, discorso valido in modo particolare per le Foxes che, dopo i fasti di qualche anno fa sotto la guida dell’imperatore Claudio Ranieri, tornano a giocarsi un titolo nazionale.

Fig. 2 – Thomas Tuchel, Manager del Chelsea
Fig. 3 – Brendan Rodgers, Manager del Leicester

Dall’altra parte, i Blues che hanno diverse fiches sul tavolo e sperano di non rimanere con un pugno di mosche in mano visto che, dopo la finale di Coppa d’Inghilterra, ne hanno un’altra programmata per fine mese a Lisbona per tentare, in un altro derby inglese, di mettere le mani sul trofeo continentale più importante e redditizio.

Ma il domani, in realtà, è oggi stesso e Chelsea e Leicester non hanno ancora la certezza di giocare la prossima Champions League essendo separate in classifica da sole due lunghezze e con il fiato sul collo di due mastini come il sorprendente West Ham Utd e la corazzata Liverpool che hanno, rispettivamente, una e due gare da recuperare.

Le squadre giungono a Wembley dopo una giornata di campionato che ha visto la squadra di Rodgers espugnare Old Trafford e quella di Tuchel perdere il derby con l’Arsenal a Stamford Bridge; attualmente la classifica dice che le Foxes sono avanti di due punti sui londinesi in attesa dello scontro diretto di martedì prossimo a Londra.

Prima, però, c’è “la partita”, quella sfida dal sapore un po’ retrò ma dal fascino indiscutibile ed unico nell’intero panorama continentale; all’atto conclusivo il Chelsea arriva con la forza della tradizione e della cabala vantando, nei precedenti di coppa con i rivali del Leicestershire, 7 vittorie e due pareggi nei tempi regolamentari.

Sarà una finale, la 140° dall’istituzione del trofeo, tinta di blu quella che si disputerà davanti ai soli 21000 spettatori concessi dallo stato pandemico in corso: quinta apparizione per il Leicester (quattro finali perse in altrettante precedenti occasioni, l’ultima nel lontano 1969), quindicesima per il Chelsea (a caccia del nono trionfo).

Se gli uomini di Rodgers hanno eliminato Stoke City, Brentford, Brighton, Manchester Utd (nei quarti di finale) e Southampton (in semifinale), quelli di Tuchel non sono stati da meno sbarazzandosi via via di Morecambe, Luton Town (con Lampard nelle vesti di Manager), Barnsley, Sheffield Utd e, soprattutto, Manchester City.

Il Leicester torna a giocare sul manto erboso di Wembley per la prima volta dal 2000, dove due colpi di Matt Elliott li videro sconfiggere il Tranmere Rovers per 2-1 nella finale di Coppa di Lega, la EFL Cup 1999-2000 (Fig. 4)

Fig. 4 – I festeggiamenti dei calciatori del Leicester dopo la vittoria in EFL Cup nella stagione 1999/2000

E se i numeri non sono proprio dalla parte delle Foxes (10 sconfitte su 15 partite giocate nel tempio del calcio inglese), un pezzo di storia personale è in ballo anche per il tecnico Rodgers, il quale dopo aver vinto due Coppe di Scozia alla guida del Celtic, spera di seguire le orme di Sir Alex Ferguson diventando il secondo Manager nella storia del calcio britannico a vincere sia la FA che la Scottish Cup.

Sull’altra panchina, Tuchel spera di rivivere le gesta di Mikel Arteta, Manager dell’Arsenal che, nella scorsa stagione, ha preso in mano le sorti dei Gunners subentrando a metà stagione e conducendoli al trionfo proprio in FA Cup.

Il Leicester arriva a Wembley senza i lungodegenti James Justin e Harvey Barnes ai quali si è aggiunto, all’ultimo momento, il capitano Wes Morgan, perdita di non poco conto, soprattutto dal punto di vista del carisma di colui il quale ha alzato il trofeo della Premier League non più tardi di qualche anno fa. Kelechi Iheanacho, autore della rete decisiva contro i Saints in semifinale (Fig. 5), e Jamie Vardy (ancora a secco in quest’edizione di FA Cup) guideranno il Leicester all’assalto della porta difesa da Kepa ma non si potrà prescindere dal prezioso apporto di Castagne (ex Atalanta) sulla fascia sinistra e da quello del talentuoso Maddison sulla trequarti.

Fig. 5 – La rete decisiva di Iheanacho contro il Southampton in semifinale

Tuchel, dal canto suo, conta sulle geometrie di Jorginho, sulla fantasia di Kovacic e sulla sostanza di Kantè, mentre Ziyech, autore della rete decisiva in semifinale contro i Citizens di Pep Guardiola (Fig. 6), dovrà appoggiare Werner in zona goal (con le alternative Giroud ed Abraham pronte a subentrare dalla panchina)

Fig. 6 – Hakim Ziyech porta in finale i Blues contro il Manchester City

Un discorso a parte va fatto per le linee difensive dove brillano Thiago Silva e Rudiger sponda Blues ma dove la mancanza di Morgan potrebbe costare caro alla squadra di Rodgers anche se il ritorno tra i titolari di Evans può far sorridere il Manager delle Foxes.

I bookmakers danno in vantaggio i Blues ma in gara secca tutto può davvero succedere e la storia della FA Cup lo insegna da oltre 140 anni, da quella finale del 1872 vinta dai Wanderers contro i Royal Engineers (dati per favoriti anche alla luce dei presunti favori da parte della casa reale) per 1 – 0 (Fig. 7)

Fig.7 – I Wanderers, trionfatori della prima edizione della FA Cup

E voi, cari lettori, per chi tiferete? Non è facile prendere le parti di una delle contendenti per tutta una serie di motivi ma possiamo comunque essere certi che, ancora una volta, il nostro amato calcio inglese non ci deluderà e che ci sintonizzeremo puntuali davanti ai nostri schermi per prendere le parti dei Blues ovvero delle Foxes.

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