copertina derby della rhur subbuteo

Se nella prima puntata dedicata al derby della Ruhr ci siamo concentrati sul Borussia Dortmund, in questa seconda parte accendiamo i riflettori sugli acerrimi “nemici” dello Schalke 04.

Il Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04, meglio noto come Schalke 04 è la squadra della città di Gelsenkirchen, nella Renania Settentrionale – Westfalia che vanta, nel suo palmarès 7 campionati, vinti tutti prima dell’istituzione della Bundesliga, 5 Coppe di Germania, 1 Coppa di Lega tedesca, 1 Supercoppa di Germania, 1 Coppa UEFA, 2 Coppe Intertoto. La dicitura “04” si deve all’anno di fondazione del club, il 1904 e con 155.000 membri risulta, al giugno 2018, il secondo club sportivo tedesco per numero di affiliati.

Il club fu fondato il 4 maggio 1904 con il nome di Westfalia Schalke da un gruppo di studenti di scuola superiore e all’inizio vestiva il rosso e il giallo. La squadra non riuscì a guadagnare l’accesso alla Westdeutscher Spielverband e solo nel 1912, dopo vari tentativi andati a vuoto di entrare nella lega ufficiale, si fuse con il club ginnico Schalker Turnverein 1877 allo scopo di facilitare l’ingresso di quest’ultima compagine. L’accordo rimase in essere fino al 1915, quando l’SV Westfalia Schalke fu ristabilito come club indipendente. La separazione si rivelò momentanea e nel 1919 le due società si unirono nuovamente a formare il Turn- und Sportverein Schalke 1877. Il nuovo club vinse il suo primo trofeo, la Schalke Kreisliga, nel 1923. Fu in questo periodo che i giocatori e i sostenitori dello Schalke furono soprannominati Die Knappen – che in tedesco antico significa I Minatori – poiché molti giocatori e tifosi dello Schalke lavoravano nelle miniere di carbone di Gelsenkirchen. Nel 1924 la squadra di calcio si separò ancora una volta dal club ginnico, questa volta portando con sé il presidente del club. Assunto il nome di FC Schalke 04, il club adottò le uniformi blu e bianche anche oggi utilizzate, e così nacque il secondo soprannome della squadra: Die Königsblauen” (I Blu Reali). L’anno seguente divenne la squadra locale egemone, grazie ad uno stile di gioco originale, fatto di passaggi corti e rapidi, diventato famoso con il nome di “Schalker Kreisel” (trottola roteante). Nel 1927 questo tipo di gioco condusse la formazione nelle zone alte della Gauliga Ruhr, poi in seconda divisione e infine nella prima fase delle finali nazionali.

Il club costruì un nuovo stadio, il Glückauf-Kampfbahn, nel 1928 e cambiò nome in FC Gelsenkirchen-Schalke 04. Vinse il suo primo campionato della Germania nel 1929, ma l’anno dopo fu sanzionata per aver oltrepassato i limiti salariali stabiliti dalla federazione e, in un’epoca in cui la professionalizzazione nello sport non era ben vista, le fu proibito di disputare il campionato per quasi un anno e mezzo. Con la riorganizzazione del calcio tedesco ad opera del Terzo Reich nel 1933, lo Schalke si trovò a giocare nella Gauliga Westfalen, una delle sedici prime divisioni istituite per rimpiazzare le innumerevoli leghe regionali e locali, ciascuna delle quali rivendicava lo status di massima serie. Dopo molti anni di dominio regionale lo Schalke si impose finalmente all’attenzione nazionale con il raggiungimento della finale del campionato tedesco di quell’anno. Il match contro il Düsseldorf si concluse con una sconfitta per 3-0. Quel risultato fu il preludio al decennio più ricco di successi nella storia della squadra: dal 1933 al 1942 il club comparve in 14 finali nazionali su 18, 10 nel campionato tedesco e 8 nel Tschammerpokal, antesignano dell’odierna Coppa di Germania.

Il primo titolo nazionale dello Schalke arrivò nel 1934 grazie alla vittoria per 2-1 contro il favorito Norimberga. L’anno dopo la squadra difese il titolo contro lo Stoccarda, che fu battuto per 6-4 ma saltò la finale del 1937, facendo la sua comparsa nelle finali nazionali per ciascuno dei sei anni successivi, uscendone vittorioso negli anni 1937, 1939, 1940 e 1942.  Per dodici stagioni, dal 1933 al 1945, lo Schalke inanellò una serie record impressionante, vincendo 162 delle 189 partite disputate in Gauliga, pareggiandone 21 e perdendone soltanto 6. Nel corso della lunga cavalcata segnò 924 gol, subendone soltanto 145. Dal 1935 al 1939 rimase imbattuto in campionato e il dominio del club durante questo periodo lo portò a essere additato ad esempio dalla propaganda nazista (secondo alcune fonti, Adolf Hitler era un tifoso dello Schalke 04), nonostante molti giocatori discendessero da immigrati polacchi, su tutti le due stelle della squadra, Fritz Szepan ed Ernst Kuzorra.

Con la Germania nel caos verso la fine della seconda guerra mondiale lo Schalke giocò solamente due partite nel 1945. Con la guerra rinunciò a giocare regolarmente e il livello di gioco dello Schalke calò drasticamente ottenendo, come massimo risultato, un sesto posto nella nuova Oberliga Ovest del 1947. Bisognerà attendere la metà degli anni cinquanta affinchè lo Schalke ritorni al suo antico splendore: terzo in una serrata lotta a tre per la conquista della Oberliga West del 1954, che si decise all’ultima giornata, l’anno seguente si qualificò per la finale della Coppa di Germania, ma perse per 3-2 contro il Karlsruhe. Nel 1958 arrivò il settimo titolo tedesco, dopo la vittoria per 3-0 contro l’Amburgo, l’ultimo campionato vinto dal club di Gelsenkirchen.

Lo Schalke continuò a giocare bene negli anni immediatamente precedenti la formazione della Bundesliga, riuscendo a classificarsi tra le prime quattro per un certo numero di stagioni. Questi risultati gli fruttarono la selezione tra le sedici squadre ammesse al campionato di prima serie anche se i primi anni in Bundesliga furono difficili. Nel 1965 evitò la retrocessione soltanto grazie all’allargamento del campionato a diciotto squadre e alla vittoria in un girone di spareggio contro il Karlsruhe e l’Hertha Berlino. Seguì una serie di piazzamenti nelle zone basse della graduatoria, prima di un notevole miglioramento che culminò in un secondo posto finale dietro al Bayern Monaco nel 1972, dopo aver guidato la classifica per la maggior parte della stagione. Nello stesso anno arrivò il secondo trionfo in Coppa di Germania.

Nel 1971 in Bundesliga scoppiò uno scandalo: giocatori e dirigenti di varie squadre furono accusati di aver intascato tangenti. Le indagini dimostrarono che lo Schalke aveva perso volontariamente per 1-0 contro l’Arminia Bielefeld nella partita del 17 maggio con conseguente squalifica a vita (tramutate in pene più leggere da tre a sei mesi) di alcuni giocatori simbolo come Klaus Fischer, uno dei più grandi centravanti della storia tedesca (Fig. 1), “Stan” Libuda e Klaus Fichtel, tutti nazionali tedeschi.

Fig. 1 -Il bomber Klaus Fischer

Nel 1973 il club si trasferì al Parkstadion, costruito appositamente per i Mondiali del 1974 e con una capacità di 70.000 spettatori e nel 1977 riuscì a ottenere un altro secondo posto, a un solo punto dal Borussia Mönchengladbach campione.

Nel 1995-1996 la squadra raggiunse il terzo posto in Bundesliga, qualificandosi così alla Coppa UEFA per la prima volta dal 1977. La stagione 1996-1997 si aprì con il superamento dei trentaduesimi di finale di Coppa UEFA contro il Roda JC, alla fine di settembre. Due settimane dopo, nell’ottobre 1996, ci fu l’avvicendamento in panchina tra il partente Berger e l’allenatore olandese Huub Stevens, ex tecnico del Roda. Lo Schalke, che poteva contare su giocatori di valore come Jens Lehmann, Olaf Thon, Andreas Müller, Michael Büskens, Jiří Němec, Ingo Anderbrügge, Martin Max e Youri Mulder, proseguì il cammino in Coppa UEFA, eliminando Trabzonspor ai sedicesimi, Club Bruges agli ottavi e Valencia ai quarti di finale e in semifinale il Tenerife ai tempi supplementari, approdando così alla doppia finale contro la favorita Inter. L’atto conclusivo del torneo, l’ultimo giocato in doppio turno prima dell’introduzione, dall’anno seguente, della finale unica della competizione, vide gli uomini di Stevens prevalere per 1-0 il 7 maggio 1997 in casa e soccombere per 1-0 il 21 maggio al Meazza, ma aggiudicarsi il trofeo per 4-1 ai calci di rigore (Fig. 2)

Fig. 2 – Lo Schalke 04 vincitore della Coppa UEFA 1996/97

Durante gli anni Novanta e i primi anni del XXI secolo, lo Schalke si è affermato come una delle squadre di vertice della Bundesliga, vincendo due Coppe di Germania consecutive nel 2001 e nel 2002 e raggiungendo, per due volte, la piazza d’onore in Bundesliga (2001 e 2005).

Nella stagione 2005-2006 lo Schalke si è classificato quarto in campionato, mentre è stato eliminato dalla Champions League nella fase a gironi. Conquistato poi l’accesso alla Coppa UEFA come terzo classificato nel proprio raggruppamento di Champions, ha raggiunto la semifinale, dove è stato eliminato dai futuri vincitori del Siviglia.

Nel 2006-2007 ha condotto a lungo la classifica della Bundesliga, giungendo alla penultima giornata con un punto di vantaggio sullo Stoccarda. Ma proprio ad un passo dal traguardo ha perso per 2-0 in trasferta nel derby contro il Borussia Dortmund e ha consentito allo Stoccarda, vittorioso per 3-2 sul campo del Bochum, di scavalcarlo finendo, ancora una volta, alle spalle della capolista. Nella stagione 2008-2009 lo Schalke si è piazzato a metà classifica e ha mancato l’accesso alle coppe europee dopo alcuni anni; in campo internazionale è stato eliminato dall’Atlético Madrid nel terzo turno preliminare di Champions League, retrocesso in Coppa UEFA ed eliminato poi nella fase a gruppi. Il nuovo allenatore Fred Rutten è stato esonerato a marzo e sostituito da un trio composto da Mike Buskens, Youri Mulder e Oliver Reck.

Nel 2009-2010, sotto la guida di Felix Magath, la squadra ha condotto a lungo la classifica del campionato, ma ha concluso il torneo al secondo posto, a cinque punti dal Bayern Monaco. Nell’estate 2010 la società riesce a mettere a segno tre grandi colpi di mercato comprando prima Christoph Metzelder a parametro zero, poi Raúl (Fig. 3), dopo che quest’ultimo aveva rescisso il contratto con il Real Madrid, e infine l’attaccante Klaas-Jan Huntelaar, prelevato dal Milan per 14 milioni di euro.

Fig. 3 – Raul Gonzalez Blanco con la maglia dello Schalke

Nella stagione 2010-2011, sotto la guida di Ralf Rangnick, elimina i campioni d’Europa dell’Inter ai quarti di finale della Champions League con i risultati di 2-5 all’andata a San Siro e 2-1 al ritorno a Gelsenkirchen, raggiungendo per la prima volta nella propria storia le semifinali della competizione, dove viene poi estromesso dagli inglesi del Manchester United con il punteggio complessivo di 6-1. Al buon percorso in Europa fa però da contraltare un deludente campionato, nel quale lo Schalke 04 chiude in quintultima posizione. Il 21 maggio vince però la Coppa di Germania battendo per 5-0 il Duisburg e, dopo pochi mesi, battendo ai rigori i neo-campioni di Germania del Borussia Dortmund, si aggiudica per la prima volta la Supercoppa di Germania.

La stagione 2011-2012 si apre con la partenza di Rangnick: il tecnico lascia l’incarico per motivi personali nel settembre 2011 ma la stagione vede la squadra arrivare terza in campionato, con qualificazione alla fase a gironi dell Champions League 2012-2013, mentre il cammino europeo si interrompe ai quarti di finale di Europa League ad opera dell’Athletic Bilbao.

La stagione 2012-2013 è positiva: la squadra si piazza al quarto posto in classifica in Bundesliga, qualificandosi ancora alla Champions League. Durante il cammino in Champions League lo Schalke supera il girone B come prima nel gruppo (davanti ad Arsenal, Olympiakos e Montpellier), ma agli ottavi di finale è eliminato dal Galatasaray, nonostante sia stata la squadra ad aver perso meno partite in tutto il torneo.

Nella stagione 2013-2014 la squadra allenata da Jens Keller, dopo essersi piazzata seconda nel girone con Chelsea, Steaua Bucarest e Basilea, raggiunge nuovamente gli ottavi di finale di Champions, dove è eliminata dal Real Madrid, poi vincitore del trofeo (rimedia due sconfitte, per 1-6 in casa e per 3-1 al Bernabéu). In Coppa di Germania delude ed esce al primo turno, ma dopo una prima parte di stagione sottotono, si riprende in campionato, malgrado numerosi infortuni gravi occorsi a Jefferson Farfán e Klaas-Jan Huntelaar, grazie anche a nuovi talenti emergenti quali Max Meyer e Leon Goretzka. Delle successive 17 partite ne vince 11 e ne pareggia 3, totalizzando 36 punti. Il terzo posto vale la terza qualificazione consecutiva alla Champions League, avvenimento mai verificatosi in precedenza nella storia del club.

Nella stagione seguente l’allenatore Keller viene esonerato molto precocemente nell’ottobre 2014. Gli subentra Roberto Di Matteo e, grazie ad un gran recupero la squadra termina il campionato al sesto posto, valevole per la qualificazione in Europa League. In Champions League il cammino dei tedeschi incrocia quello di Chelsea, Maribor e Sporting Lisbona. Grazie al secondo posto nel girone lo Schalke si qualifica ancora una volta per gli ottavi di finale, dove è ancora fatale il Real Madrid. Nella stagione successiva lo Schalke conclude quinto in campionato ed esce al secondo turno di Coppa nazionale contro il Borussia Mönchengladbach, mentre in Europa League, dopo aver vinto il proprio girone con 4 vittorie e 2 pareggi in 6 partite, cade ai sedicesimi di finale, eliminato dallo Shakthar Donetsk.

Nella stagione 2016-2017 lo Schalke non va oltre il decimo posto in classifica in Bundesliga, viene eliminato ai quarti di finale dal Bayern Monaco in Coppa di Germania e ai quarti di finale dall’Ajax in Europa League. Markus Weinzierl viene sostituito dall’italo-tedesco Domenico Tedesco, che a soli 31 anni diviene il più giovane allenatore nella storia del club e nel suo primo anno di gestione la squadra riesce a piazzarsi seconda in campionato con 63 punti, 21 in meno del Bayern Monaco, mentre in Coppa di Germania è eliminata in semifinale dall’Eintracht Francoforte poi vincitore del trofeo. Nella stagione seguente Tedesco debutta in Champions League: superato il girone come seconda classificata, la compagine biancoblù viene eliminata malamente dal Manchester City con un netto 7-0 nella gara di ritorno, dopo la sconfitta per 2-3 subita all’andata in casa. Il 14 marzo 2019 Tedesco viene esonerato e sostituito da Huub Stevens all’indomani della disfatta in Champions, con la squadra quattordicesima in Bundesliga (sarà anche il piazzamento definitivo) e ai quarti di finale di Coppa di Germania.

Se la storia calcistica dello Schalke 04 risulta essere piuttosto densa di eventi, quella subbuteistica lo è un po’ meno.

Nel catalogo delle HW, lo Schalke è presente con la ref 219 (che comprende anche il Frem e l’Ipswich Town): maglia blu con bordi bianchi, calzoncini bianchi con bordo blu, calzettoni blu con bordi bianchi ed accoppiata base/inner di colore blu/bianco (Fig. 4)

Lo Schalke 04 è presente anche nel catalogo delle LW con una ref non semplicissima da reperire, la numero 823 ispirata alla divisa anni ’90, interamente di colore blu con tre righe bianche diagonali sulla spalla destra, calzoncini e calzettoni blu ed accoppiata base/inner tutta di colore blu (Fig. 5).

C’è poi la ref 63172 che fa parte del catalogo Hasbro che riprende più da vicino le ultime maglie indossate dalla squadra della Ruhr. La maglia è sempre blu ma presenta tre righe verticali bianche sul lato sinistro, righe che si ripetono su maglia e calzoncini sempre su fondo blu. Solitamente la base è blu, mentre l’inner è di colore bianco (Fig. 6)

Fig. 6 – La ref 63172 LW

Lo Schalke, inoltre, è menzionato in altre ref (2, 18, 166, 219 e 631) per le quali, però, la squadra principale è un’altra come spesso accade nel catalogo Subbuteo.

Siamo quindi giunti in dirittura d’arrivo anche con la nostra rivisitazione del derby della Ruhr che spero abbia incuriosito voi lettori; si tratta di una rivalità che magari non raggiunge la fama di altre più note ma che, comunque, racchiude la storia di due tra i più amati club del campionato tedesco.


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