Che la sfida collegiale (intesa nel senso di università) tra Oxford e Cambridge sia conosciuta in tutto il mondo è un dato di fatto, così come è nota la rivalità che esiste tra le due istituzioni per quanto riguarda il famoso derby di canottaggio. Quello che magari non tutti sanno è che esiste una controparte calcistica con Oxford Utd e Cambridge Utd che si barcamenano nelle serie inferiori del football made in England e militano, attualmente (stagione 2021/22) in League One, la terza serie del calcio inglese. Ma la storia delle due compagini è ricca di interessanti spunti tecnici e non solo anche se ciascuna delle due vive rivalità molto più accese con altri club, piuttosto che con la controparte (Peterborough per il Cambridge, Swindon Town e Reading per l’Oxford).

OXFORD UTD

Il club fu fondato nel 1893 come Headington dal reverendo John Scott-Tucker, il vicario della chiesa di Sant’Andrea a Headington, e da un medico locale di nome Robert Hitchings; nel 1911 fu aggiunto il suffisso Utd a seguito della fusione con l’Headington Quarry.

Fig. 1 – Una primissima formazione dell’Headington Utd

Sostanzialmente la squadra si costituì in quanto giocare a calcio era considerato un buon modo, per i giocatori di cricket dell’Headington Cricket Club, di mantenere la loro forma fisica durante la pausa invernale. La prima partita di calcio giocata dal club fu contro il Cowley Barracks, una squadra composta dai soldati di un avamposto militare situato nei pressi della cittadina di Oxford. L’ Headington non ebbe una sede regolare fino al 1913, quando finalmente il club riuscì ad acquistare il terreno di Wootten’s Field su London Road, un’area che fu poi riqualificata nel 1920, costringendo il club a traslocare. Una sede definitiva fu trovata nel 1925, quando furono acquisiti i diritti del sito Manor Ground su London Road, una struttura utilizzata come campo da cricket in estate e come campo da calcio in inverno. Nel 1899, sei anni dopo la formazione, l’Headington United entrò a far parte della Oxfordshire District League Second Division, dove rimase fino allo scoppio della Prima guerra mondiale. Nel 1921, il club fu ammesso nella Oxon Senior League. La prima stagione nella lega viene tuttora ricordata per una vittoria per 9-0, con otto reti realizzate dall’attaccante Drewitt, tuttora un record per il maggior numero di gol segnati da un giocatore dell’Oxford in una partita di prima squadra. La prima apparizione in FA Cup data 1931, contro l’Hounslow F.C. nel Preliminary Round, terminata con una sconfitta per 8-2. Lo United trascorse due stagioni nella Spartan League nel 1947 e 1948, finendo rispettivamente quinto e quarto, mentre la squadra di cricket lasciò il Manor e si trasferì in nuovi locali situati presso Cowley Barracks.

L’idea di passare al calcio professionistico fu considerata per la prima volta durante la stagione 1948/49. Vic Couling, il presidente dell’epoca, formulò la richiesta ufficiale (insieme ai presidenti di Weymouth, Kettering Town e il futuro Cambridge United) che l’Headington diventasse membro di una nuova Second Division nella Southern League. Grazie all’ampliamento della First Division, la domanda di Weymouth e Headington fu finalmente accolta con l’Headington che giocò la sua prima stagione nella Southern League nel 1949, lo stesso anno in cui divennero ufficialmente un club professionistico. Nel 1950, l’Headington United divenne il primo club professionistico in Gran Bretagna a provvedere all’installazione di un impianto di illuminazione all’interno del proprio stadio, utilizzandolo, per la prima volta, il 18 dicembre contro il Banbury Spencer (Fig. 2)

Fig. 2 – L’Headington Utd che affrontò in notturna il Banbury Spencer nel 1950

Inizialmente, la squadra giocava con una tenuta a tinte arancio e blu, ma cambiò il colore della maglia in giallo per le partite giocate in casa a partire dalla stagione 1957/58. Solo nel 1960, l’Headington United fu rinominato Oxford United, per dare al club un profilo più alto ed un nome decisamente più riconoscibile anche al di fuori dei confini inglesi (Fig. 3)

Fig. 3 – L’Oxford Utd all’inizio del campionato 1960/61, il primo con la nuova denominazione del club
Fig. 4 – La rosa dell’Oxford Utd vincitore del campionato di Third Division 1967/68

Due anni dopo, nel 1962, il club vinse il titolo della Southern League per la seconda stagione consecutiva e fu promosso in Football League Fourth Division, occupando il posto lasciato libero dall’Accrington Stanley fallito per bancarotta. Seguirono due successivi piazzamenti al diciottesimo posto prima di ottenere la promozione in Third Division nel 1965. Un anno prima della promozione, l’Oxford divenne il primo club di Fourth Division a raggiungere il sesto turno della FA Cup, ultimo risultato degno di nota raggiunto nella competizione fino ad ora.  L’Oxford vinse il titolo di Third Division nel campionato 1967/68 (Fig. 4) ma, dopo otto anni di relativa stabilità, il club fu retrocesso nuovamente dalla Second Division nella stagione 1975/76

Nel 1982, mentre militava inThird Division, l’Oxford United rischiò il fallimento a causa dell’incapacità del club di onorare i debiti nei confronti della Barclays Bank, ma fu salvato quando l’uomo d’affari Robert Maxwell ne rilevò le quota di maggioranza. Nell’aprile 1983, Maxwell propose la fusione dello United con il Reading allo scopo di formare un nuovo club chiamato Thames Valley Royals ma il progetto abortì per le vibranti proteste delle tifoserie coinvolte. L’Oxford vinse il titolo di Third Division nel campionato 1983/84 sotto la gestione tecnica di Jim Smith che guidò, inoltre, il club alla vittoria della Second Division l’anno successivo, un trionfo che portò l’Oxford United a giocare in First Division nella stagione 1985/86, 23 anni dopo essere entrato nella Football League.

Fig. 5 – Il settimanale 4-4-2 celebra la promozione dell’Oxford Utd in First Division

Smith si trasferì, però, al Queens Park Rangers poco dopo il successo in campionato, lasciando il posto al capo scout Maurice Evans, il quale, diverse stagioni prima, aveva vinto il titolo di Fourth Division proprio alla guida dei rivali storici del Reading.

L’Oxford United si classificò al diciottesimo posto nella First Division 1985-86, evitando la retrocessione all’ultima giornata della stagione grazie ad un rotondo 3 – 0 inflitto all’Arsenal. Ma quella stagione dell’Oxford Utd viene anche ricordata per la vittoria in Football League Cup, ribattezzata all’epoca come Milk Cup in virtù di un famoso accordo di sponsorizzazione (Fig. 6)

Fig. 6 – I giocatori dell’Oxford celebrano la vittoria in Coppa di Lega contro l’Arsenal al termine della stagione 1985/86

In qualità di detentore della Coppa, l’Oxford si sarebbe qualificato per la Coppa UEFA della stagione successiva, ma incappò nel ban alle squadre inglesi figlio della strage dell’Heysel Stadium dell’anno precedente. Dopo aver battuto l’Aston Villa in semifinale con il punteggio globale di 4 – 3, l’Oxford affrontò il Queens Park Rangers in finale a Wembley il 20 aprile 1986. La partita terminò 3-0 con gol di Trevor Hebberd, Ray Houghton (futuro giocatore di Newcastle Utd e Liverpool) e Jeremy Charles. Dopo la partita il fisioterapista di lunga data, il 72enne Ken Fish, ritirò una delle medaglie del vincitore, al posto del manager Maurice Evans. Evans, infatti, ritenne che Fish meritasse la medaglia per il suo servizio al club, e così si offrì di donargli la sua, in quello che fu visto come un “gesto senza precedenti”. Fu l’ultima volta che la Coppa di Lega fu giocata con la denominazione di “Milk Cup”, in quanto, nella stagione successiva, fu Littlewoods a subentrare in qualità di main sponsor.

Nella stagione successiva alla conquista della League Cup, l’Oxford United evitò di un soffio la retrocessione e rimanere, mentre Robert Maxwell si dimise da presidente nel maggio 1987, per assumere la direzione del Derby County, consegnando il club a suo figlio Kevin. Il Mnager Maurice Evans fu licenziato nel marzo 1988 con l’Oxford in fondo alla First Division, sostituito dall’ex difensore del Liverpool Mark Lawrenson che non fu, però, in grado di evitare la retrocessione in Second Division.

Lawrenson fu licenziato tre mesi dopo l’inizio del campionato di Second Division 1988/89 dopo un’accesa discussione con il presidente in merito alla vendita, per la cifra di 1 milione di sterline, dell’attaccante Dean Saunders al Derby County, di proprietà di Robert Maxwell, padre dell’allora presidente dell’Oxford United, Kevin Maxwell. In seguito alla morte di Robert Maxwell nel 1991, il suo patrimonio personale, compreso il club, divenne insolvente. Dopo una estenuante ricerca di un nuovo proprietario, durante la quale la BioMass Recycling Ltd rilevò il club, Brian Horton fu nominato nuovo manager dell’Oxford, rimanendo in carica fino al settembre 1993, quando si trasferì al Manchester City nella neonata Premier League.

Horton riuscì a portare costantemente lo United a metà classifica durante il suo periodo di gestione, eccezion fatta per un 21° posto alla fine della stagione 1991-92. Una vittoria per 2-1 sul Tranmere Rovers, e una vittoria del Blackburn Rovers sul Plymouth Argyle, fece sì che lo United sopravvisse alla retrocessione per soli due punti. Il club, ora nella rinominata Football League Division One, riportò per un breve periodo Maurice Evans sulla panchina della squadra, prima di mettere sotto contratto l’ex Manager del Bristol City Denis Smith. Nonostante gli sforzi di Smith, l’Oxford fu comunque retrocesso in Division Two alla fine della stagione 1993/94, con appena quattro vittorie nelle ultime undici partite.

Denis Smith riuscì a far arrivare due attaccanti che avevano esperienza nella massima divisione: Paul Moody del Southampton e Nigel Jemson del Nottingham Forest. L’Oxford finì settimo nella stagione 1994-95, e nella stagione successiva ottenne la promozione finendo secondo ai rivali Swindon Town, nonostante non avesse vinto una partita in trasferta fino alla fine di gennaio. Robin Herd, comproprietario del March Racing Team, prese il controllo del club nel 1995. Nel giugno di quell’anno, il consiglio di amministrazione svelò i piani per un nuovo stadio da 16.000 posti a Minchery Farm, per sostituire il fatiscente Manor Ground. Il club aveva sperato di trasferirsi nel nuovo stadio vicino al complesso residenziale Blackbird Leys entro l’inizio della stagione 1998/99, ma la costruzione fu sospesa durante la stagione precedente, perché la società di costruzioni Taylor Woodrow non era stata pagata per i lavori già intrapresi.

La stagione 1996-97 ha visto l’Oxford chiudere il campionato in diciassettesima posizione, con la “chicca” della cessione del difensore nazionale scozzese Matt Elliott al Leicester City. Nonostante la partenza di Smith per il West Bromwich Albion nel dicembre 1997, lo United terminò dodicesimo nella stagione successiva sotto il suo successore, ed ex capitano della squadra, Malcolm Shotton.

Durante l’ottobre 1998, il personale di segreteria del club non fu pagato, a causa della situazione finanziaria dello United dovuta ai lavori per il nuovo stadio; la situazione venutasi a creare incoraggiò un gruppo di tifosi a creare un sorta di club, Fighting for Oxford United’s Life (FOUL), che potesse mettere pressione alla dirigenza del club. Il gruppo iniziò a pubblicizzare la situazione del club attraverso una serie di incontri ed eventi, tra i quali una “Sciarpa dell’Unità”, una raccolta di sciarpe di vari club abbastanza lunga da includere tutto il perimetro del campo di gioco. Il presidente Robin Herd si dimise per concentrarsi sui suoi progetti di ingegneria, e nell’aprile 1999 Firoz Kassam acquistò la quota di controllo dell’89,9% di Herd nell’Oxford United per una sterlina, somma con la quale ereditò anche il debito del club, stimato in circa 15 milioni di sterline.  Il nuovo proprietario riuscì a ridurre il debito da 9 milioni di sterline ad appena 900.000, in virtù di un Company Voluntary Arrangement, con il quale i creditori non garantiti che erano in debito di oltre 1.000 sterline furono rimborsati con 10p per ogni sterlina dovuta. I creditori garantiti furono pagati quando Kassam vendette il Manor ad un’altra delle sue società, per 6 milioni di sterline per accingersi a completare lo stadio incompiuto, ottenendo il permesso di pianificazione per una pista da bowling, un cinema multisala e un hotel accanto allo stadio, dopo una serie di battaglie legali che alla fine furono tutte risolte. A fronte di un buon percorso in ambito finanziario, il campo decretò la retrocessione dell’Oxford in Second Division.

Gli scarsi risultati di campo continuarono anche all’inizio della stagione 1999/00 e, con la squadra in zona retrocessione, Shotton si dimise a fine ottobre. Dopo alcuni mesi con Mickey Lewis come player-manager, l’ex manager Denis Smith tornò al club, gestendo un ventesimo posto finale ad un passo da un’ulteriore retrocessione.  Il secondo incarico di Smith non durò a lungo, e fu sostituito da David Kemp a poche settimane dall’inizio del campionato successivo. Alla fine della stagione 2000-01, l’Oxford retrocesse in Third Division dopo 35 anni di assenza, con un ruolino di 33 sconfitte e 100 gol subiti.

L’Oxford iniziò, quindi, la stagione successiva con un nuovo manager ed un nuovo stadio, grazie al trasferimento al Kassam Stadium completato dopo sei anni di speculazioni, un impianto da 12.500 posti tutti a sedere (Fig. 7).

Fig. 7 – Il Kassam stadium

L’ex difensore del Liverpool e dell’Inghilterra Mark Wright ricevette l’incarico di manager, ma si dimise a fine novembre, dopo essere stato accusato di aver fatto commenti razzisti all’arbitro Joe Ross. Il successore di Wright, Ian Atkins, non fu in grado di avere un impatto immediato e l’Oxford terminò al 21º posto in campionato, all’epoca la loro posizione più bassa di sempre. Nella stagione successiva, lo United mancò la zona play-off lper un solo punto, mentre quindici vittorie all’inizio della stagione 2003/04 portarono il club in cima alla classifica alla fine di gennaio.

Ian Atkins fu licenziato nel mese di marzo dopo aver accettato di prendere in carico i rivali Bristol Rovers al termine della stagione. Il suo sostituto, Graham Rix, riuscì a condurre la squadra solo ad un anonimo nono posto finale alla fine della stagione e fu licenziato il novembre successivo, sostituito dall’argentino Ramón Díaz che, dopo aver ottenuto un piazzamento a metà classifica, abbandonò il club all’inizio di maggio 2005 anche in seguite a notevoli divergenze con la proprietà. L’ex centrocampista inglese ed ex manager del West Bromwich Albion Brian Talbot firmò un contratto biennale per sostituire Diaz ma anche lui durò poco sulla panchina dei gialloneri e fu licenziato nel marzo 2006, con il club al 22º posto, sostituito dall’allenatore delle giovanili Darren Patterson.

Il 21 marzo 2006, Firoz Kassam vendette il club, compresi i suoi debiti, per circa 2 milioni di sterline all’uomo d’affari della Florida Nick Merry, che aveva giocato per la squadra giovanile dello United a metà degli anni ’70. Merry apportò immediatamente modifiche sostanziali, ivi compresa l’assunzione dell’ex manager Jim Smith al suo secondo incarico. Nonostante l’acquisto di cinque nuovi giocatori nel suo primo giorno da Manager, Smith non fu in grado di evitare la retrocessione alla fine della stagione 2005/06. Dopo 44 anni nei campionati professionistici, l’Oxford fu retrocesso nella Conference National dopo aver concluso al 23º posto, diventando il primo club vincitore di un importante trofeo (FA Cup) ad essere retrocesso tra i dilettanti. Per una curiosa coincidenza, l’Accrington Stanley, il club il cui fallimento nel 1962 permise allo United di essere promosso nella FA League, fu uno dei due club promossi in luogo dell’Oxford

Jim Smith fu mantenuto come manager per la stagione successiva, che iniziò positivamente per l’Oxford, con 14 vittorie e 8 pareggi dalle 25 partite iniziali.  Seguì, però, una serie di undici partite di campionato senza vittoria, con lo United costretto a scendere al secondo posto, dove rimase fino alla fine della stagione. Il giorno di Santo Stefano 2006, una folla di 11.065 spettatori guardò lo United pareggiare 0-0 con il Woking al Kassam Stadium, la più grande partecipazione di sempre per una partita di Conference (esclusi i play-off). Grazie al piazzamento conseguito, l’Oxford si qualificò per i play-off ma perse ai rigori in semifinale contro l’Exeter City.

Il 9 novembre 2007, Jim Smith si dimise da manager spianando la strada al ritorno di Darren Patterson. In una stagione poco brillante che incluse sconfitte contro Droylsden e Tonbridge Angels, camuffate da una tardiva serie di otto vittorie nelle ultime undici partite, l’Oxford finì 9° nella Conference National del 2007/08, a 10 punti dall’ultimo posto utile per la partecipazione ai play-off.

Il 2 ottobre 2008, Nick Merry si dimise da presidente per essere sostituito da Kelvin Thomas mentre, poco meno di due mesi dopo, Patterson fu licenziato in seguito agli scarsi risultati conseguiti dalla squadra e sostituito dall’ex manager dell’Halifax Town Chris Wilder. Dopo l’arrivo di Wilder, la squadra vinse 15 delle restanti 21 partite di campionato di quella stagione ma una penalizzazione di 5 punti per aver schierato un giocatore non iscritto a referto portò ad un settimo posto finale, quattro punti e due posti di distanza dalla zona play-off.

Nella prima metà del campionato 2009/10, l’Oxford ha condotto il campionato grazie soprattutto alla splendida forma dei giocatori del reparto offensivo, per poi cedere nella seconda parte di stagione. Dopo aver sconfitto il Rushden & Diamonds in semifinale, il club arrivò a disputare, davanti alla cifra record di oltre 42.000 spettatori (dei quali 33.000 supporters dell’Oxford), la finale play-off contro lo York City il 16 maggio 2010: la vittoria per 3-1 permise di tornare nella Football League per la stagione 2010/11.

Fig. 8 – I festeggiamenti dei giocatori dell’oxford Utd dopo la vittoria contro lo York City nella finale dei play – off del 2010

La prima partita dal ritorno nella Football League fu in trasferta a Burton, incontro che terminò con un pareggio per 0-0; la prima vittoria in campionato fu il 4 settembre contro il Morecambe al Kassam Stadium, con James Constable che segnò una tripletta nella vittoria per 4-0 in un campionato che vide l’Oxford chiudere in 12° posizione

La squadra ha trascorso gran parte della stagione 2011/12 a ridosso delle posizioni utile per la zona play – off battendo per due volte i rivali dello Swindon Town ma, non riuscendo a vincere nessuna delle loro ultime sette partite terminarono il campionato al 9° posto, fuori dalla zona play-off per soli 4 punti.

Il presidente Kelvin Thomas si dimise durante la stagione 2012/13, sostituito dal proprietario Ian Lenagan in un campionato segnato da infortuni e problemi vari di forma fisica della squadra: dopo aver aperto la stagione con tre vittorie, lo United perse le successive sei partite per poi procedere con un andamento altalenante fino a fine stagione con esclusione dai play – off per la terza stagione consecutiva.

Dopo un altro inizio brillante, l’Oxford guidò più volte la classifica nella prima metà della stagione 2013/14 ma, nel mese di Gennaio 2014, con la squadra ancora a ridosso delle posizioni che avrebbero garantito la partecipazione ai play – off, Wilder si dimise da manager per prendere le redini del Northampton, in lotta per non retrocedere. Mickey Lewis fece nuovamente da traghettatore per un paio di mesi e, più precisamente, fino al 22 marzo 2014 quando Gary Waddock fu nominato capo allenatore dimettendosi dall’omologo ruolo ricoperto all’MK Dons. I vari cambi di allenatore incisero negativamente sulle prestazioni in campo e la squadra scivolò fuori dalle posizioni play-off nelle ultime settimane della stagione, finendo con un deludente ottavo posto in classifica, a nove punti dall’ultima squadra qualificata

Nel luglio 2014, il contratto di Waddock fu rescisso, a seguito di un cambio di proprietà, in favore di Michael Appleton il quale, dopo una stagione piuttosto anonima, riportò l’Oxford in League One chiudendo la stagione 2015/16 al 2º posto con 86 punti e raggiungendo anche la finale del League Trophy  disputatasi a Wembley e terminata con una sconfitta per 3-2 ad opera del Barnsley.

Nella stagione 2016/17, dopo aver venduto Kemar Roofe in chiusura di stagione per la cifra record di 3 milioni di sterline e messo sotto contratto Marvin Johnson per una cifra mai rivelata ma ritenuta anch’essa un record per il club, l’Oxford si classificò ottavo in League One, a quattro punti dalla zona playoff, perdendo nuovamente nella finale del League Trophy a Wembley, questa volta contro il Coventry City. Appleton lasciò il club per diventare assistente manager del Leicester City nel giugno 2017 e fu sostituito da Pep Clotet, già assistant manager del Leeds United, il quale fu licenziato nel gennaio 2018 dopo una sconfitta interna con il fanalino di coda Bury e l’Oxford al decimo posto in League One. Dopo essere stata affidata a Derek Fazackerley ed essere arrivato a meno di 4 punti dalla zona retrocessione, l’Oxford venne affidato a Karl Robinson, ex manager di MK Dons e Charlton Athletic. Robinson dovette aspettare cinque partite per la sua prima vittoria, ma il suo obiettivo di mantenere il club in League One fu raggiunto con tre vittorie nelle ultime cinque partite della stagione.

Dopo il 12° posto della stagione 2018/19, la stagione successiva, pur interrotta e poi sospesa a causa della pandemia da COVID – 19, ha visto il gialloneri classificarsi al 4° posto (3° posto sul campo al momento dell’interruzione ma classifica poi rivista con una media punti ponderata).  Al contrario della stagione regolare, i play-off proseguirono normalmente e lo United affrontò il Portsmouth in semifinale. Dopo un pareggio per 1-1 all’andata, lo United vinse 5-4 ai rigori nella gara di ritorno per poi purtroppo essere sconfitto per 2 – 1 dal Wycombe nella finale disputata a Wembley a porte chiuse.

Nell’ultimo campionato disputato, stagione 2020/21, l’Oxford si è piazzato al 6° posto in classifica, qualificandosi per i play – off ma mancando l’accesso alla finale a causa dell’eliminazione subita in semifinale ad opera del Blackpool impostosi all’andata in trasferta per 3 – 0 (3 – 3 nel ritorno a Blackpool) (Fig. 9)

Fig. 9 – Un’immagine della gara di ritorno della finale play – off 2021 tra Oxford Utd e Blackpool

CAMBRIDGE UTD

Il Cambridge United Football Club è una società professionistica di calcio con sede nella città di Cambridge, nel Cambridgeshire, fondato nel 1912 come Abbey United; solo nel 1951, il club assunse la denominazione definitiva di Cambridge United.

Come anticipato, il club fu fondato nel 1912 come Abbey United, dal nome dell’omonimo quartiere di Cambridge. Il club ha giocato nei campionati amatoriali locali per molti dei suoi primi anni, spostandosi da un terreno all’altro intorno a Cambridge prima di stabilirsi all’Abbey Stadium. Nel 1949 il club divenne ufficialmente professionista mutuando il nome in Cambridge United nel 1951 e giocando sempre nella Eastern Counties League fino alla stagione 1957/58 quando fu promosso in Southern League in virtù di un piazzamento al secondo posto. Tre anni dopo, il Cambridge United raggiunse la Premier Division della Southern League e, nel campionato 1970/71 fu ammesso alla Football League, in luogo del Bradford Park Avenue, arrivando in Fourth Division dopo tre stagioni per essere, però, immediatamente retrocesso nella stagione immediatamente successiva a quella della storica promozione.

Fig. 10 – La rosa del Cambridge Utd nella stagione 1970/71

In seguito alla nomina di Ron Atkinson (Fig. 11) come manager, il Cambridge Utd ottenne promozioni in serie fino ad approdare in Second Division al termine della stagione 1977/78, appena otto anni dopo essere entrati nella Football League.

Fig. 11 – Lo storico Manager Ron Atkinson

Nel frattempo, Atkinson si era trasferito al West Bromwich Albion nel gennaio 1978 ma il suo successore John Docherty fu l’artefice della seconda promozione dello Utd.

La squadra raggiunse l’ottavo posto in Second Division nel 1980 dove si mantenne fino al campionato 1983/84 in cui stabilì il poco edificante record di 31 partite senza vittoria (“record” battuto dal Derby County nel 2008) con relativa retrocessione, bissata anche nella stagione successiva. Le retrocessioni in serie ebbero effetti deleteri sia sulle presenze allo stadio che sulle finanze del club, portando nuovamente il Cambridge in Quarta Divisione (dove rimase per quattro lunghe stagioni), il livello professionistico più basso del calcio inglese in quel momento.

I primi anni ’90 rappresentarono il periodo di maggior successo del club, anche a seguito della nomina del nuovo manager John Beck, grazie al quale la squadra vinse la finale dei play-off di Fourth Division nel maggio 1990 a Wembley, con relativa promozione in Third Division (rete decisiva di Dion Dublin contro il Chesterfield) (Fig. 12, Fig. 13)

Sotto la guida di Beck, lo United ottenne la promozione dalla Fourth Division dopo aver raggiunto i quarti di finale della FA Cup nel 1990 e nel 1991 e aver vinto il campionato di Third Division nel 1991. Lo United raggiunse ancora i play-off per la promozione nella stagione 1991/92, dopo essere arrivato quinto in Second Division, ma fallì nel tentativo di diventare uno dei club fondatori della Premier League.

La stagione successiva il club licenziò John Beck e la conseguenza fu una bruciante retrocessione dalla nuova First Division; un’ulteriore retrocessione seguì due stagioni dopo. Lo United riuscì a tornare in Division Two ma fu nuovamente retrocesso nel 2002 nonostante un percorso ottimo nel Football League Trophy nel quale raggiunsero l’atto conclusivo purtroppo caratterizzato dalla sconfitta per 1-4 contro il Blackpool al Millennium Stadium di Cardiff.

Nel 2005 si compie una nuova tragedia sportiva: dopo 35 anni nella Football League, il Cambridge United fu retrocesso nella Football Conference, con annesse difficoltà finanziarie tali da portare il club a presentare istanza di amministrazione controllata il 29 aprile.  Il 22 luglio 2005 il club uscì dall’amministrazione controllata grazie ad un accordo trovato con l’HM Revenue and Customs ed all’intermediazione dell’allora ministro dello sport Richard Caborn. Nel frattempo, il Cambridge aveva ipotecato la sua casa all’Abbey Stadium, all’inizio della stagione per 1,9 milioni di sterline per tentare di mantenersi a galla nel mare di debiti. L’Abbey Stadium, casa del Cambridge dal 1932, è situato nel quartiere di Abbey in Newmarket Road, a circa 3 chilometri (1,8 miglia) a est dal centro della città ed ha, attualmente, una capienza di 8.127 posti, di cui 4.376 sono a sedere.

Alla vigilia della stagione 2006/07, fu annunciato che l’ex attaccante del Norwich City Lee Power sarebbe stato il nuovo presidente del club, prendendo il posto di Brian Attmore, mentre Jimmy Quinn fu nominato manager il quale, grazie acinque vittorie nelle ultime sette partite della stagione, riuscì ad allontanare lo Utd dall’ennesima retrocessione

Dopo aver messo sotto contratto diversi giocatori di categoria, Quinn guidò Cambridge al loro allora più lungo periodo di imbattibilità con dodici partite utili nella stagione 2007/08. Al di fuori del rettangolo di gioco, lo United riuscì a portare a casa diversi importanti accordi di sponsorizzazione che sembravano puntare verso una maggiore sicurezza finanziaria ma, a metà stagione Lee Power si dimise, sostituito da Wayne Purser.  Lo United concluse la stagione al 2º posto, qualificandosi per i play-off. La squadra sconfisse il Burton Albion in semifinale (4-3 il punteggio totale) ma perse in finale per 1-0 contro l’Exeter City.

In seguito alla sconfitta nei play-off il manager Quinn e la gran parte dei giocatori lasciarono il club che, però, sotto la guida dell’ex manager del Southport Gary Brabin e di Paul Carden come player-assistant manager, terminò la stagione 2008/09 nuovamente al 2º posto in campionato, raggiungendo nuovamente la finale dei play-off dopo aver eliminato in semifinale lo Stevenage Borough 4-3. Purtroppo, anche stavolta, l’esito al Wembley Stadium non sorrise allo Utd, sconfitto per 2 – 0 dal Torquay Utd.

Fig. 14 – Una fase della finale play-off del 2009 contro il Torquay Utd

Nonostante Brabin fosse stato nominato Manager della stagione della Conference fu licenziato a fine stagione dopo un presunto litigio con il presidente e sostituito da Martin Ling, che si dimise appena otto giorni dopo l’assunzione, prima dell’inizio della stagione 2009/10, seguito a stretto giro dal presidente George Rolls. Insediatosi il nuovo consiglio di amministrazione, Ling fu nuovamente nominato come manager la settimana successiva. La prima stagione di Ling si chiuse con un piazzamento al 10º posto, non abbastanza per un ottenere un posto nella griglia dei playoff.

Nella stagione successiva, il 6 gennaio 2011, con la squadra in una posizione simile a quella in cui aveva terminato la stagione precedente, i proprietari del club lo misero in vendita citando la necessità di nuovi fondi per portarne avanti la gestione. All’inizio del 2011 Martin Ling fu rimosso dalla sua posizione di manager e sostituito, momentaneamente, dal manager del CRC Jez George che, però, riuscì a guidare il club verso la salvezza, garantendosi un nuovo contratto. Dopo aver ricostruito la squadra con giocatori provenienti dalle giovanili del club e con altre vecchie volpi come Harrison Dunk e Tom Shaw, George riuscì a portare il Cambridge ad un nono posto finale, un enorme miglioramento rispetto alla stagione precedente. Inoltre, Jez George portò anche il Cambridge ai quarti di finale del FA Trophy (che era quanto di più lontano avessero raggiunto all’epoca), perdendo poi 2-1 in casa contro il Wealdstone.

A undici partite dalla stagione successiva Jez George divenne Director of Football, e Richard Money fu annunciato come nuovo capo allenatore del club. Il club trascorse gran parte della stagione a metà classifica, finendo in 14ª posizione con 59 punti. La squadra fu notevolmente rinnovata, e lo United iniziò il 2013/14 con un record di 16 partite utili consecutive, concludendo la stagione al secondo posto e qualificandosi per i play-off. Dopo aver battuto l’FC Halifax Town in semifinale, lo Utd si impose per 2-1 contro il Gateshead in finale, ottenendo la promozione nella Football League dopo nove anni di assenza. Nella stessa stagione il Cambridge raggiunse anche la sua prima finale di FA Trophy dove sconfisse il Gosport Borough con un sonoro 4-0.

Fig. 15 – I giocatori del Cambridge festeggiano la vittoria del FA Trophy 2014

Alla prima stagione dal ritorno nella Football League, il Cambridge United progredì fino al quarto turno della FA Cup, dove pareggiò in casa a reti inviolate con il Manchester United per poi essere sconfitto nel replay all’Old Trafford con il punteggio di 3-0. In campionato le cose non andarono benissimo e la stagione si concluse con un piazzamento in 19° posizione con 51 punti all’attivo (10 di margine rispetto alla zona calda), La stagione successiva iniziò molto male e Richard Money fu licenziato nel novembre 2015 per essere sostituito da Shaun Derry lo stesso mese. Grazie ad una serie di sei partite utili, Derry vinse il premio di manager del mese della League Two nel dicembre 2015, mentre la squadra chiuse il campionato in nona posizione con 68 punti all’attivo. Dopo aver terminato la stagione 2016-17 all’11º posto, Derry fu licenziato nel febbraio 2018, sostituito dal suo assistente, Joe Dunne, a sua volta licenziato dopo 20 partite del campionato 2018/19 con lo Utd in 21° posizione.

Colin Calderwood fu nominato nuovo Manager nel dicembre 2018 ma, pur evitando la retrocessione, il club mantenne la stessa posizione.  Dopo un buon inizio nella stagione 2019-20, a Calderwood fu offerto un nuovo contratto ma, dopo tre pesanti sconfitte in un mese (l’ultima per 0 – 4 contro il Salford City), fu addirittura licenziato e sostituito dal suo assistente Mark Bonner sotto la cui guida Cambridge vinse quattro delle ultime sette partite prima che i disagi causati dalla pandemia da COVID-19 costringessero alla cancellazione della stagione. Le posizioni finali del campionato furono poi decise sulla base di una media punti ponderata per partita, con il Cambridge classificatosi in 16° posizione.  Il buon risultato ottenuto in una stagione comunque quantomai complicata, convinse la dirigenza del club a confermare Bonner come capo allenatore. Durante la stagione 2020/21, l’ultima disputata, Bonner guidò Cambridge alla promozione dalla League Two come seconda classificata grazie anche alla vittoria per 3 – 0 sul Grimsby Town all’ultima giornata, un risultato che è valso al Manager un rinnovo di contratto triennale (Fig. 16, Fig. 17).

Se le due principali espressioni della cultura made in England non hanno regalato grandi emozioni ai propri tifosi, eccezion fatta per la Milk Cup dell’Oxford, cosa succede con le controparti subbuteistiche ?

SUBBUTEO

Nel catalogo HW, l’Oxford Utd è raffigurato nella ref 168 con la tipica divisa completamente gialla e diverse combinazioni di basi ed inner (Fig. 18)

Fig. 18 – La ref 168 HW

Abbiamo poi la ref 198 che ci presenta un Oxford con maglia gialla e bordi blu, calzoncini blu, calzettoni gialli con bordi blu ed accoppiata basi/inner di colore blu e giallo (Fig. 19)

Fig. 19 – La ref 198 HW

Per quanto riguarda i rivali “universitari” del Cambridge, non esiste una ref HW dedicata ma la ref 6 è quella che, tra le altre, include il Cambridge Utd (Fig. 20)

Fig. 20 – La ref 6 HW

In ambito LW, non cambiano gli abbinamenti di colori e le ref mantengono anche la medesima numerazione del catalogo HW, tranne che per l’Oxford (ref 622) anche se le combinazioni cromatiche, come già detto, non differiscono.

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