Questa settimana, cari Lettori che continuate a leggermi nonostante sia Ferragosto, parlo di un argomento particolarmente interessante e che mi tocca da vicino: i FRATELLI e lo SPORT. Ossia fratelli che praticano la stessa disciplina sportiva cercando punti di positività e di negatività nella “fratellanza”.
Nel panorama sportivo molti sono stati gli esempi sotto i nostri occhi: i fratelli Abbagnale (addirittura tre) nella canoa, i Baresi, Cannavaro e Inzaghi nel calcio, gli spagnoli Gasol nel basket, i Panatta nel tennis….
Anche nel calcio tavolo diversi sono i fratelli presenti: in ordine sparso cito i Bertelli, i Torano, i Ciraolo e potrei continuare con altri esempi.

Prendiamo in considerazione il PIANETA UNDER: anche nello spazio (nel vero senso del termine visto che sono “marziani”) trovavamo gli Zambello, i Brillantino, i Ciccarelli e i De Vito fino ad arrivare agli attuali Filippella e i miei Borgo(ancora per pochissimo Nicola). Sicuramente tra giocatori open e under non ho citato qualcuno e non me ne voglia: gli esempi stanno solo a dimostrare che sono tanti i fratelli giocatori nel movimento. Le modalità di avvicinamento al gioco sport per ogni fratello e’ differente, ma per il secondo si tratta per lo più per imitazione. Nel caso dei miei figli, Nicola ha conosciuto il calcio tavolo grazie al suo allenatore di pallavolo che a quel tempo insegnava anche questa disciplina, mentre Francesco ha iniziato copiando il fratello, imparando vedendolo giocare ed allenare.

Certo non tutti i fratelli sono nella stessa misura forti e competitivi, anzi! Il più delle volte c’è un fratello più in gamba ed uno un po’ meno rischiando di essere conosciuto solo come “il fratello di”. Questo può portare uno dei due a credere meno nelle proprie capacità e competenze e perdere parte della sua autostima. Possono nascere gelosie, dissapori, scontri e litigi incrinando e rovinando il rapporto fraterno e familiare. Ma per quanto riguarda l’aspetto positivo, la sana competizione fra fratelli porta entrambi a dare il meglio di se’ e ad impegnarsi al massimo. Essendo fratelli c’è anche intimità, confidenza e complicità per cui i successi dell’uno dovrebbero essere i successi dell’altro. Questo dovrebbe succedere principalmente nel PIANETA UNDER dove credo che la complicità e la spontaneità siano maggiori, così come più grande sia il bisogno di chiedere consigli e suggerimenti. Questo succede tra i miei ragazzi: Nicola e’ sempre stato felice che Francesco seguisse le sue orme, lo sostiene durante i vari tornei che hanno modo di fare insieme o lo incoraggia da casa quando non è presente e qualche volta si allenano anche insieme. Francesco dal canto suo, è molto orgoglioso del fratello e questo vale non solo per il calcio tavolo, ma per tutto ciò che fa. Tra loro non c’è competizione per via della differenza di età e meno che mai conflitti o rivalità per i traguardi raggiunti. Da mamma non posso essere che orgogliosa dei loro successi nel mondo del calcio tavolo: di entrambi ovviamente. Di Nicola che determinato, è andato avanti senza l’aiuto di nessuno della famiglia e di Francesco che invece ha avuto l’appoggio, il sostegno e l’esempio del fratello.

Concludo soffermandomi su un bellissimo ricordo che ci coinvolge tutti e tre: la vittoria alla Coppa del mondo di Parigi del 2017 in cui ero presente. Entrambi avevano vinto la finale contro due italiani ai supplementari: prima Francesco e dopo pochi minuti anche Nicola. Un’esplosione di gioia, soddisfazione, emozione che, se possibile, li ha uniti ancora di più!

Nessun compito questa settimana perché e’ Ferragosto ed auguro a tutti serene e riposanti vacanze.

A giovedì prossimo
Marina

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