Non per giustificarmi ma sono stata a San Bartolomeo e ho perso un importante appuntamento con Voi la settimana scorsa. Il mare non ha aumentato la mia voglia di scrivere anzi: in quei giorni di pace e tranquillità assoluta non ho fatto assolutamente nulla. Ma ora che sono ritornata a casa riprendo la rubrica “PIANETA UNDER” con ancora più entusiasmo e desidero ricominciare da un fatto che mi riguarda ed avviene all’interno del mio Club Subbuteo Casale.

Questo “fatto” si chiama Zaccaria, ha 8 anni e frequenta la seconda elementare nella scuola in cui insegno, ma non e’ un mio alunno quindi non gioca durante il dopo-mensa con i bottoni personalizzati (come hanno la libertà di fare i miei scolari) perché la sua classe è posizionata ad un altro piano ed il progetto “Tappi, Bottoni e Fantasia“, quest’anno l’ho porto avanti solo nelle mie sezioni.

Comunque Zac si sta avvicinando gradatamente al Calciotavolo e questo mi dà l’opportunità di vedere quali strategie si possono utilizzare per avvicinare un bambino a questa disciplina sportiva.

Zaccaria è un bambino molto educato e rispettoso, ma avendo solo 7 anni è ancora piccolo nel senso che ha molta voglia di giocare, di muoversi e chiacchierare. Ma ha dalla sua parte, la sua giovanissima età che è cosa assolutamente positiva, il suo entusiasmo, la sua voglia di imparare e soprattutto l’esempio di mio figlio Francesco che lo accompagna al club di subbuteo (insieme a me o da solo) il giovedì pomeriggio quando ci sono gli allenamenti. Un altro elemento positivo e’ che Zac frequenta “solo” un corso di break dance due volte alla settimana e quindi ha già modo di muoversi e scaricarsi con un altro sport. Ho sempre pensato, infatti, che fino a quando la scuola e lo studio lo consentono, il bambino ha bisogno di praticare due sport: uno legato al movimento e l’altro alla riflessione. Entrambi però che lo mettano in contatto con gli altri, che gli insegnino a confrontarsi e a misurarsi non solo con i pari. Per questo motivo i miei figli Nicola e Francesco hanno sempre praticato oltre al Calciotavolo anche un altro sport: Nicola, più discontinuo, ha spaziato dal calcio alla pallavolo passando per il basket, Francesco più concentrato sul calcio.

Vedo che molti miei alunni quest’anno hanno molti pomeriggi dopo l’uscita da scuola alle 16:30 impegnati con più attività extra. Per alcuni di loro proprio non ci sarebbe il tempo materiale per frequentare gli allenamenti di Calciotavolo perché impegnati con inglese, catechismo e sport vari di movimento. Ma c’è invece chi, di contro, non fa alcuna attività extra scolastica o ha pomeriggi liberi: ma di questo e di quanto sto preparando con loro e per loro, parlerò in un’altra occasione.

Tornando a Zaccaria, è importante ricordare che aveva preso parte ad un momento promozionale organizzato dal Club di subbuteo all’interno della festa del cioccolato di Altavilla nel mese di ottobre. Li’, con la mamma e il fratello, aveva avuto modo di fare i suoi primi tiri in punta di dito ed era rimasto affascinato da questo gioco.

La sua famiglia, ne’ io, insistiamo perché prenda parte agli allenamenti di subbuteo: è lui che quando si avvicina il giovedì mi viene a cercare nella mensa della scuola (tutte le classi nel refettorio mangiano insieme) per ricordarmi di accompagnarlo a questo importante appuntamento.

Non si deve mai forzare un bambino nel fare qualche cosa e questo suo interesse, per me significa molto. Una volta accompagnato in oratorio dove io non mi fermo è compito di chi gestisce l’allenamento di trovare le strategie giuste per catturare la sua attenzione. Trovo che questo sia un momento determinante per “legarlo” ed appassionarlo a questo gioco o allontanarlo del tutto. Ma questo vale per ogni attività sportiva o lavoro scolastico. Non fare confronti, non criticarlo o sgridarlo in modo brusco. Certo il richiamo ci sta, ma la sgridata è già più forte soprattutto nel momento di approccio ad un’attività. Qualche complimento vero e sentito durante il gioco e soprattutto farlo sentire subito parte del gruppo. Basta veramente poco per far perdere l’entusiasmo e la passione di un bambino verso ogni cosa. Voglio sottolineare anche un aspetto positivo per mio figlio Francesco: in questa situazione ha un ruolo di responsabilità molto importante che serve e piace anche a lui. Lui infatti si sente responsabile nei confronti del suo amico più piccolo, gli presta il materiale, gli dà consigli e suggerimenti. Un po’ come faceva all’inizio suo fratello Nicola con lui. E questi ruoli differenti, da una parte chi apprende e dall’altra chi è responsabile, servono entrambi nello stesso modo.

Per oggi mi fermo qui: nelle settimane prossime voglio aggiornarVi se e come Zaccaria ha continuato a frequentare gli allenamenti.

Anche con l’anno nuovo chiedo i Vostri pareri (per me sempre fondamentali) su quanto ho scritto e i suggerimenti per nuovi argomenti da trattare.

Un buon anno a tutti carico di soddisfazioni e gratificazioni anche nel Calcio tavolo!A giovedì prossimo

Marina

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